GIUGNO, il solstizio d'estate, San Giovanni e il fiore della felce

Scritto da Marista Urru   
lunedì 25 maggio 2009


Ci siamo quasi, l'Estate sta per arrivare, Giugno il sesto mese dell'anno la introdurrà, è primo mese della estate, mese  agreste per antonomasia, feste popolari e manifestazioni folkloristiche si susseguono  a ricordo degli antichi riti di ringraziamento agli dei per  chiedere raccolti abbondanti  e  le necessarie piogge. Il nome forse deriva da junius o juniores, visto che era un mese dedicato nella latinità ai giovani, ma  potrebbe esser vera anche la versione che  vuole che il nome derivi dalla dea Giunone.

 

Solstizio d'Estate:

cade il 21 giugno, è il giorno in cui il sole raggiunge la massima altezza nel cielo e rimane più a lungo sopra l'orizzonte, comincia quindi la fase discendente che si concluderà con il solstizio invernale; Janua Inferni  era indicato  anticamente questo giorno magico,  intendendo che l'Essere discendendo tramite detta porta nel cosmo, si manifesta nei vari esseri, mentre il solstizio d'inverno era detto Janua Coeli, visto che il sole cominciava a salire evocando il ritorno degli esseri al cielo fino a raggiungere gli stati sovra individuali, appunto tramite questa porta.

 


San Giovanni:

La festa pagana del solstizio estivo viene poi come molte, cristianizzata.

 Giovanni Battista a proposito di  Cristo, nato 6 mesi dopo di lui disse:" io vi battezzo con acqua per la conversione, ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non sono degno neanche di sciogliere il legaccio dei sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco". E quando Gesù  si farà battezzare, il Battista dirà : "Ora la mia gioia è completa. Egli deve crescere e io invece diminuire" (Gv 3, 29-30).

Ed anche questa frase è stata collegata da molti al fenomeno equinoziale. Il Battista prepara  con la conversione all'avvento di Cristo  ed al regno dei Cieli.


La festa di san Giovanni si celebra comunque il 24 Giugno,  che secondo il calendario romano era l'ottavo giorno delle calende dl Luglio, che cadevano 6 mesi prima delle calende di gennaio. Il 25 Dicembre,  che i romani consideravano il solstizio di Inverno prima di venire a contatto con la astronomia egizia, celebravano il Natale del Sole invitto , i  cristiani quindi proiettarono nella figura di san Giovanni il sole destinato a morire per essere sostituito  sei mesi dopo da Cristo, nuovo sole più forte, secondo la profezia dello stesso San Giovanni.

 




I fuochi di san Giovanni


In molte regioni  italiane per san Giovanni si accendono nelle campagne fuochi in cima alle coline, un tempo si usava  fare rotolare ruote infuocate dai pendii, siamo sempre davanti ad antichi riti collegati al solstizio: i contadini aiuterebbero il sole che comincia a scendere sull'orizzonte, a non abbandonarli.

Le erbe  sacre a San Giovanni ed il fiore della felce


Iperico, la verbena, il ribes e l'artemisia, secondo una antica tradizione andrebbero portate addosso  per difendersi da demoni e streghe che nel giorno di san Giovanni, ebri di calore gozzovigliano per i boschi avvelenando fiumi e fonti con semi velenosi, ma se quella notte indossi porzioni di queste piante, non avrai danni. Di più , se a mezzanotte, protetto da queste erbe , vai per i boschi, ti siedi accanto alla felce e con un coltello tracci un cerchio intorno a questa che contenga anche te,  vedrai  aprirsi lentamente il fiore della felce magico e sconosciuto che  illuminerà tutto intorno. A quel momento il diavolo che non ama la luce, arriverà di certo  per strappare il fiore,  e per scacciarti si avvicinerà di soppiatto chiamandoti con la voce di un parente, devi restare fermo e continuare a fissare la pianta, il diavolo se ne andrà e tu potrai cogliere il fiore che rende invisibili e ti difende dagli incantesimi. Una favola bellissima su cui molti ragazzini hanno sognato e organizzato "spedizioni" nei boschi e nelle macchie.


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  Commenti (2)
1. il Mare e la sua gente
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 30-05-2010 08:14
incredibile Franco come scrivi del mare, non solo sembra di esserci, ma credo che anche chi non avesse mai provato o sfiorato la magia del tuo mondo, leggendoti, ci riesce. Grazie, ora lo metto subito in chiaro, perchè lo possano legger tutti ed abbia una sua url, grazie 
Marista
2. Mittsommerfest.
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 30-05-2010 02:07
Mi è facile parlare di "Midsummerfest", nel Nord Europa, nei Paesi scandinavi ma anche in Russia e nei paesi Baltici è quasi una Festa Nazionale in Finlandia poi il 21 Giugno è l’unico giorno dell’anno dove la Bandiera Nazionale non viene ammainata. 
Lassù nel grande Nord i giorni di Midsommer, sono come lo Zenit di una nuova vita dopo la lunga Notte invernale, si mangiano le patate novelle, le nuove arringhe sotto sale e in Islanda si degustano a fettine sottili il grasso die pescecane macerato e sotto sale e dalla grande puzza, meglio conosciuta nelle latitudini mediterranee come un gran colera, ma dallo squisito sapore. 
Molto più a sud dell'Islanda in Scandinavia si addobbano stanghe di legno con ghirlande e fiori di carta e la Gente, tempo permettendo, si accampa sui prati ai margini dei Boschi attirno al fuoco aperto a festeggiare l'evento. 
Specialmente i giovani provenienti anche da tutta l’Europa, cucinano, mangiano al aperto, cantano accompagnandosi con le chitarre e bevono fiumi di vodka o di acquavite o di tutto quello che di alcoolici sono riusciti a raccattare. 
 
Questo succede a Terra, il vero spettacolo invece si svolge molto più a Nord oltre il Circolo Polare, in pieno Oceano, lontano dalle polveri e dai veleni della civilizzazione, la dove l’aria e tersa e cristallina, quasi fragile. 
NOrmalmente gli equipaggi dei pescherecci non hanno tempo di guardare il Sole di Midsommer. 
Curvi in Coperta sui merluzzi appena pescati, immersi nei pesci fino alle ginocchia non guardano il Mare, non sono in Festa, sono invece stanchi e forse già da 36 ore in piedi, e sognano solo la loro cuccetta. 
Quel dì invece e differente dagli altri, quella Notte e un altra, quel giorno anche per loro e speciale, e anche il Cuoco per il Pranzo si darà più da fare del solito. 
Quel giorno tempo e Mare permettendo, quando il Sole sta per toccare l’orizzonte lo skipper darà un colpo di tifone, allora tutte quelle schiene affaticate li in coperta tra i merluzzi che ancora boccheggiano, si raddrizzano e la faccia degl’Uomini, stanca e dalla lunga barba, si volge verso il Sole che pian piano scende e ai suoi raggi morenti si rischiara come se la stanchezza e il sonno fossero spariti e il loro sguardo ritorna pacato e tranquillo come sempre. 
E l'astro morente sfiora l’orizzonte e i riflessi blu della Banchisa di giaccio non lontana dal Peschereccio esplodono tra i raggi del Sole di mezzanotte, di mille colori verdi, azzurri e blu, e cambiandone le sfumature, disegnano figure e quadri surreali sulla Packice e sugli Iceberg alla deriva, come in un gigantesco caleidoscopio. 
Sfiorando l’orizzonte poi, il sole, quasi indeciso che strada prendere, sembra tremare, poi come spinto da una gigantesca mano, corre sul filo del orizzonte come una palla infuocata verso sud, sembra che rotoli su quella striscia lontana fatta di Mare e di cielo dove il tutto si confonde e si immedesina, come in un fantastico amplesso senza fine, poi d’un tratto si ferma, e pian piano riprende a salire sempre più piano, sempre più splendete, sempre più in alto, e la Notte risplende di nuovo e si immedesima in un nuovo giorno senza fine, mentre i raggi del Sole come piccoli Diamanti e punte di Stelle, si rispecchiano sulla superficie del Oceano che sembra di Vetro.

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