La tenda libica : perchè è un simbolo che va rispettato

Scritto da Marista Urru   
mercoledì 10 giugno 2009
La cultura ci salverà, la nostra ed  il rispetto delle culture altrui, ma il rispetto deve essere reciproco e non unilaterale o peggio apparente,  io credo che diventerà  necessario  che questo  si realizzi nel  futuro prossimo, in tal caso  aiuterà  l'instaurarsi di processi di pace.

Il rispetto deve nascere dall'intimo , esser sentito, coltivato da chi  vuole riceverlo a sua volta   riconoscendolo a colui da cui vuole ricever rispetto,una di quelle banalità che tendiamo a dimenticare.

Ed a questo proposito ho notato che spesso si accenna con fastidio  e con spirito polemico alla abitudine di Gheddafi di  ricevere, ovunque vada,  sotto una tenda beduina . Non capisco e provo  disagio  a causa  dell'atteggiamento della  gran parte della stampa e  di certa sinistra  costretta per mancanza di idee e capacità immagino, ad essere sempre "contro" , altrimenti non è.



Io non mi voglio immischiare in discorsi  di politica estera,  e  può essere che non interpreti  nel modo giusto, ma so che  mi piace la tenda beduina o berbera e quel che sottende culturalmente:  è un simbolo di accoglienza, è sempre aperta da un lato, giorno e notte perché in questo modo  " tutti possono guardare dentro, tutti possono udire tutto quello che si dice dentro.  Lontano dal nostro modo di essere, e non dico che questo debba diventare il "nostro" modo di essere, ma è il loro, e va rispettato.

Mi piace quindi la tenda libica di Gheddafi e   mi piace  quello che credo rappresenta , anzitutto sottolinea una identità,  come se dicesse ai suoi, vado in occidente, tratto , concordo nel vostro nome  ma resto uno di voi e quindi tratto e parlo come si usa da noi, in una tenda simbolo di trasparenza e di accoglienza in cui appunto tutti possono guardare ed ascoltare.. Ineccepibile, mi piace sperare che sarà poi  una tenda che idealmente raccoglierà quanti di quel mondo  vorranno raccogliersi  e in trasparenza, all'aperto, senza segreti,  vorranno parlare con i nostri rappresentanti parole di collaborazione e di pace nel bene dei popoli.

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  Commenti (3)
1. Corsari del Gusto
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 10-06-2009 22:18
Non capisco perchè, per i sinistroidi, il Colonnello no ma i cinesi si. Per cinesi intendo il governo comunista che, tra le tante cose discutibili, ha occupato il Tibet. 
Ma con quelle persone è impossibile discutere, ne ho avuto prova nell'ultima capagna elettorale: TRINARICIUTI GO HOME!
2. parere spassionato
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 10-06-2009 16:40
mi fa piacere druida che tu sia del mio parere, quanto ai tanti sederi leccati.. a mia memoria l'italica gente non si è mai adontata, sappiamo cosa cambia ora, e questo è segno di ipocrisia da parte di costoro, sono in fondo prevedibili e noiosissimi.
3. Parere spassionato
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 10-06-2009 16:27
A me non piace l'abitudine tutta italica, tipica di ogni governo di qualsiasi colore, di coccolarsi i peggiori dittatori del mondo: non credo che ci sia mai sfuggito il sedere di qualche delinquente da leccare. Ma sul discorso della tenda sono d'accordo con te: non bisogna essere dei dottori di ricerca in Antropologia culturale per sapere quello che oramai dovrebbe essere noto a tutti, che i popoli nomadi, come appunto i beduini (che sono stati forzatamente costretti alla stanzialità), ricevono gli ospiti graditi oppure importanti, all'interno delle tende. Questo tipo di popoli nomadi (non solo gheddafi), che abitano all'interno di case a cui non attribuiscono alcun valore, infatti, ricevono gli ospiti importanti nella tenda, che continuano a mantenere: essere ricevuti in casa, infatti, equivale a una forma di 'cafoneria'. Ti quoto, Marista.

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