Lo shopping delle ladies il significato de la fuga strategica di "Carla".. i nostri lavoratori |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
venerd́ 10 luglio 2009 | ||||||||
Via Condotti la via dello shopping made in Italy vista da Trinità dei Monti
Stamane durante Prima Pagina, rassegna stampa trasmessa da rai tre e condotta in questa settimana da Marcello Foa, ho potuto ascoltare la lettura di un breve articolo senza firma tratto da "l'Altro", il giornale di Sansonetti. L'articolista stigmatizzava lo shopping delle ladies , cogliendone con toni forti e coloriti, la prima facile impressione come di qualcosa di un poco demodè e datato : l'uomo al lavoro, la donna a "fare spese". Restando in superficie, questo potrebbe essere il primo e più facile approccio alla usanza, e l'articolista affondava fendenti sulla consuetudine specchio di un "mondo illiberale e violento". Una opinione come una altra, che partendo da una porziuncola di realtà condivisibile a prima vista , deborda in stile blogger fino a giungere a visione di "mondiale" barbarie condannabile da quanti tengono ad accreditarsi come appartenente ad un circolo di "eletti della cultura".
Corre
davvero obbligo di sottolineare la superficialità di certe sbandierate ideologie contrabbandate come
progresso, ma che in realtà nella concretezza del vivere si risolvono in
preconcetti datati e provincialotti che denunciano tutta la limitatezza di idee acquisite
con fideistica cecità trasformate in acritici slogan.
Mi spiego meglio : vi è la consuetudine , per me bizzarra, (ma anche questa è una criticabile opinione criticabile come tante), che le first ladies accompagnino i consorti in questi summit. Va da se che essendo i mariti o nel solo caso della Merkel, la moglie, quelli demandati al governo dei paesi di provenienza, sorga il problema di non fare morir di noia le auguste consorti , quindi ovunque l'ospitante le guida in tour turistico comprendente lo shopping, e questo avviene con una precisa motivazione oltre quella intuibile di permettere ai "grandi " un poco di tempo da poter dedicare ai rispettivi compagni, la rispettiva promozione dei commerci. Il nostro articolista sconosciuto se ne adonta e stigmatizza ad uso e consumo delle nostre più dissennate femministe : non vuole o finge di non capire quello che anche un bimbo capirebbe e cioè che il tour delle ladies è importante, le signore non sono comuni turiste, ma sono donne in vista nei loro paesi, e per la rispettiva professione, molte di loro sono donne in carriera valide e stimate per le loro capacità intrinseche, e come mogli di capi di Stato, influenzano la opinione pubblica, i loro comportamenti, le opinioni, gli scritti le interviste influenzeranno comportamenti ed opinioni dei cittadini del loro Paese, promuoveranno il Made in Italy in questo caso, una non indifferente voce nella economia del nostro Paese, un settore che dà lavoro a milioni di lavoratori misconosciuti, quando non penalizzati da certa trinariciuta sinistra caviale e champagne, e questi provincialotti della cultura brandita come arma impropria , mostrano solo ed ancora una volta di fregarsene nei fatti dei nostri lavoratori per i quali mostrano come sempre di non nutrire alcun rispetto. Lo spiego meglio : lo shopping di merce made in Italy, la degustazione di cibi made in Italy, invece che di cibi copiati male da altre colture con provinciale ignoranza , le visite a musei e bellezze architettoniche servono alla promozione di un marchio , questa volta tocca al made in Italy che dà lavoro a milioni di lavoratori dimenticati, snobbati da certe forze che pensano che unici lavoratori che contano, a parole almeno, sono quelli che sgobbano sotto le sgrinfie di mamma Fiat, ben inquadrati dagli amici sindacati, quindi "utili alla personale loro causa", che siano italiani che concorrono al Pil, a lor signori gli fa un emerito baffo. Ma è necessario che questi personaggi capiscano finalmente che l'italia che lavora non si esaurisce nel bacino di pesca storico dei sindacati, ci sono lavoratori ed operai che sono stati molto danneggiati in passato da interessi partigiani di certa sinistra e dalle dimenticanze di certa DC ad essi consociata, questi personaggi hanno danneggiato una miriade di famiglie, impoverite e sacrificate sull'altare di interessi politici politicanti che hanno sacrificato la nostra gente, i nostri lavoratori, per cedere parte della nostra ricchezza ad altri paesi, un vecchio TRADIMENTO del Paese che ha fatto soffrire ed ha comunque aperto gli occhi a moltissimi. Roba vecchia, ma con la coda lunga per il danno ed il dolore provocati, si fa di tutto per cancellarne il ricordo, m a dicevano i nostri vecchi: "solo quello che non si fa, non si sa", appunto e questa robaccia si sa eccome. E a proposito vengo alla algida Carlà: tutti a spennacchiarsi sul perché e per come la bella e fredda moglie del premier francese non si era intruppata con le altre ladies a fare shopping. Chi adombra una mossa "politica" contro Berlusconi di una ex modella appartenente al mondo dello spettacolo divenuta improvvisamente talebana, chi sottolinea la mancanza di riguardo verso le altre first ladies, chi la da per "capricciosa". Niente di tutto questo, discutibile formalmente ( e lo è) o meno, la Carlà è donna oculata, lei è la moglie del Premier di Francia e la Francia è nostra diretta concorrente sia nella moda, sia nella ristorazione, sia nelle bellezze architettoniche, concorrenza "commerciale" niente di più, ma è una cosa seria e in Francia si è molto meno fessi che da noi: si ha ben presente che indotto di lavoro oltre che di danaro queste attività comportano, e si ha rispetto per chi opera in questi settori, non gli si rema contro e soprattutto non si svendono sull'altare di interessucci di bottega come è stato criminalmente fatto da noi in passato. Anche questo " danno nascosto "si vuole fare pagare da certuni nel nostro infelice paese a Berlusconi, il non essersi conformato agli "usi contro l'Italia e gli italiani" in favore di più potenti cugini europei, sport in auge da decenni qui. Sotterranee ed a volte neanche tanto, le guerre commerciali tra paesi europei, guerre che spiegano a chi sa e vuole vedere molti articoli di giornale, guerre che hanno visto una parte connotata a sinistra e non solo, combattere contro il proprio Paese e contro i propri lavoratori La Carlà ha giocato in difesa: si è eclissata badando a non "regalare" neanche un briciolo della sua immagine al made in Italy alla faccia della solidarietà fra Europei alla appartenenza ad una casa comune, alla necessità di abbandonare certi atteggiamenti autarchici permessi a tutti tranne che a noi, con il valido appoggio dei nostri trinariciuti sempre solleciti a svendere il nostro Paese come faldoni e faldoni di carte e documenti dimostrano, tutte le altre interpretazioni son fuffa per gonzi. Potrebbe interessarti anche: 6. Le mogli dei Capi di Stato, i sederi , il potere, il progresso che non c'è e Veronica Lario
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