Il tempo rubato mortifica i sentimenti e ci getta nella solitudine |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
sabato 18 luglio 2009 | ||||||||
![]() Siamo immersi nella solitudine che nei suoi aspetti più negativi sembra avanzare ogni giorno un poco di più, lenita appena da pannicelli caldi che forse servono solo a non fare perdere il lume della ragione a molti di noi. E' un fatto , il progresso della tecnica dovrebbe regalarci del tempo libero, ma non è cosi' nei fatti; a me pare che, almeno in Italia, la organizzazione della vita sociale faccia acqua da tutte le parti con il risultato che il nostro tempo in realtà viene ristretto, limitato , avvelenato. Siamo indaffarati, dirò meglio , veniamo tenuti indaffarati, anche perchè nonostante il numero immenso di dipendenti pubblici e delle SPA di servizi , che altro non sono che privati che svolgono con ulteriore spesa per il contribuente il lavoro che i burocrati italici potrebbero svolger benissimo dato il numero surreale di pubblici impiegati di cui gode il Bel Paese. Eppure siamo spesso chiamati a perfezionare molte pratiche che dovrebbero essere di stretta pertinenza degli addetti, dobbiamo col nostro impegno e dopo file agli sportelli, correggere errori ed orrori. Il tutto è aggravato dalla disgrazia di doversi muovere in un traffico pazzo e disordinato al quale contribuiscono fattivamente ed entusiasticamente scioperi spesso perfettamente inutili visto che già prima dello sciopero le così dette parti sociali sanno benissimo dove si andrà a parare e qusto appare sempre più un comodo paravento per accordi già stilati o addirittura obbligati dalle circostanze, ma con suprema incoscienza si provocano disagi anche seri alla popolazione derubata di un minimo di decente decoro nei trasporti e del suo bene_ tempo, prezioso ed insostituibile, bene che una volta perso non ti viene nè ripagato nè restituito Quindi oltre i danari ci stanno rubando il tempo, giornate e giornate nell'arco dell'anno spese per trasporti indegni, scioperi disfunzioni della amministrazione, code ... e quelle giornate le persone oneste non le tolgono al lavoro, ma inevitabilmente si tratta di spazi distolti dal tempo libero, quello dedicato alla famiglia ed agli amici. Ladri anche di tempo quindi ed indirettamente anche di salute. Ed ecco che arriva un aiuto : arrivano gli amici virtuali, due righe sul social network, una mail.. e il gioco è fatto, sei pronto per la nanna, sei pronto perché domani ti succhino insieme alle risorse della famiglia ed al tuo tempo , un altro poco di forze, di vitalità, di sentimenti. E questo giochino sta creando una gran brutta società, becera ed anaffettiva, una società in cui la cultura è tale perchè le si da questa qualifica, mentre nel complesso abbiamo una mediocrità diffusa anche nelle espressioni culturali oltre che nei gusti che decretano il successo degli uni sugli altri, l'immiserirsi del "sentire", del senso del bello e del gusto, porta inevitabilmente ad una miseria culturale che diventa miseria dei costumi e dei rapporti interpersonali mentra la vita di ognuno di noi è sempre più incentrata sulla quotidianità in un grigiore acceso dai rancori di un passato remoto e di un presente diviso tra figli e figliastri, rancori ad arte tenuti vivi e rinfocolati da individui avidi, meschini e senza scrupoli, privi di un minimo di coscienza civile e di amore autentico per il prossimo. Ormai è un fatto, non abbiamo più tempo per l'affetto, per i sentimenti, per l'anima : tutti presi da noi stessi a rimirarci l'ombelico diceva la mia nonna già tanti anni fa, un pò scandalizzata ed arcigna. Così eravamo già allora forse ed ora di certo siamo soli e chiusi in piccoli mondi separati, aggravati dal viver quotidiano, dalla mancanza di certezze, sfiduciati e frastornati dalle grida di caporioni senza qualità , gente col pelo sullo stomaco che gioca a chi urla più alto per spingere il gregge lungo la via più utile ad affari ricchi e prudentemente ben nascosti. Ci potremo salvare da questa specie di melma appiccicosa che soffoca anche la volontà? Immagino a volte una unione delle persone di buona volontà, ma ha un senso una così generica aspirazione? Non credo.
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