Venezia Baaria di Tornatore fredde critca e stampa in sala 5 minuti di applausi scroscianti

Scritto da Marista Urru   
giovedì 03 settembre 2009



Ho molta curiosità di vedere il film che ha aperto il festival di Venezia. Un film di Tornatore musicato da Ennio Morriconi, non è uno scherzo, credo non lo si possa perdere, tiepide critica a stampa, critica la stampa estera: non ci sono dubbi, è un capolavoro!








Tornatore ci racconta la sua Bagheria, la sua Sicilia, ci racconta storie di  personaggi che hanno l'orgoglio delle umili origini, così viene presentato dall'autore stesso  il film  in diverse interviste  « "Baaria" è un suono antico, una formula magica, una chiave. La sola in grado di aprire lo scrigno arruginito in cui si nasconde il mio film più personale. Una storia divertente e malinconica, di grandi amori e travolgenti utopie. Una leggenda affollata di eroi... Baaria è anche il nome di un paese siciliano dove la vita degli uomini si dipana lungo il corso principale. Ma percorrendole avanti ed indietro per anni, puoi imparare ciò che il mondo intero non saprà mai insegnarti »
  "50 per cento verità, 50 per cento immaginazione ma ho lavorato tantissimo - spiega - per mescolarle e fare diventare tutto verosimiglianza"

 .."poi c'è la storia d'amore del comunista Peppino (Francesco Scianna) e di sua moglie Mannina (Margareth Madé) che gli darà tanti figli nel contesto di una famiglia che vince la miseria unita nell'amore. "In questo personaggio dalle umili origini, al passo però con l'evoluzione del mondo, c'è tutto l'orgoglio, la fierezza, l'amor proprio di essersi fatto da solo", spiega Tornatore che rivendica "l'assoluta sincerità di Peppino, anche nel suo rapporto con la politica". Il film ha infatti sullo sfondo il fascismo, gli americani che liberano la Sicilia, le lotte dei braccianti, la mafia che uccide sindacalisti e comunisti ma anche le delusioni della politica, i compromessi e le mazzette.

Qualcosa mi dice che vedendolo , mi commuoverò oltre misura infischiandomene dello scemenzario inverecondo di quanti arrivano a sognare di affossare un capolavoro italiano perché prodotto da un avversario politico e strainfischiandomene dei tanti poveretti biliosi anche  anche stranieri che probabilmente disprezzano solo perché pure essendo passato nelle loro sinistre e opulente  mani un fiume di danaro pubblico da fantascienza,  mai da esse   è uscito  un così poetico , sentito, sincero ed artistico riconoscimento ai mille comunisti che hanno portato , ignoti, il loro tributo ad una causa  in cui credettero con onestà e sincerità.
Italiani traditi anche loro,  figli di un paese spesso ingiusto e crudele, padre padrone e patrigno che più che accudirli ed amarli, divora,  macina e poi getta i suoi figli migliori mentre coccola il peggio del peggio  con ipocrite motivazioni alla sua stupida malvagità.

  FULVIA CAPRARA lastampa.it

"Ad entrambe le proiezioni per i giornalisti, infatti, il film e' stato accolto con freddezza. Un timido applauso si e' spento presto lasciando il posto ad un silenzio generale. Durante la giornata i critici, specialmente stranieri, si sono pronunciati negativamente. La critica italiana e straniera rimane perplessa, dunque, di fronte al kolossal di Tornatore prodotto dalla Medusa di Silvio Berlusconi."

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