Pecore e lupi: i figli delle une, quelli degli altri. Voi non lo mutate il mondo! |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
mercoledì 16 settembre 2009 | ||||||||
![]() Tra pecore e lupi , il giusto, il buono, starà dalla parte delle pecore ovviamente. Ed in questo moderno mondo di lupi dovremmo prendere le difese delle pecore, cioè dei cittadini, uomini e donne vittime della razza predona dei lupi della Economia, della Industria, parteggiare per le vittime della mitica crisi globale che guarda caso, impoverisce le pecore, ma arricchisce i lupi. Dicono che questa crisi segni la fine del capitalismo, io nella mia infinita ignoranza temo che non alla fine del capitalismo stiamo assistendo, ma al suo incarognimento più laido e bieco E in ogni caso noi povere pecore che possiamo fare? Forse tanto per cominciare potremmo smetter di fare le pecore da tosa, forse potremmo strapparci i tappi dalle orecchie, buttar le bende che coprono gli occhi e cominciare a vedere che pastrocchio osceno ci stanno preparando intorno mentre ci abbrutiscono con l'imbecillario vomitevole delle Escort , dei litigi, delle ripicche, delle casette di legno: è meglio la sua, ma no c'era prima la mia. Il mondo intanto va avanti ed a noi Italiani ci riempiono la testa di cretinate, così che, come sempre, i giochi, tutti i giochi, saranno giocati sulle nostre inconsapevoli testoline. Ma quando questo accade da sempre, ditemi onestamente se vi pare scusabile, ditemi se ad un osservatore appena appena meno rimbecillito dai campanellari dei vari schieramenti, non viene voglia di dargli una bella e rude scrollata a quelle pecore sonnacchiose e torpide. Ci si prova, ma temo sia fatica sprecata. Le pecore non ascoltano ed i lupi trionfano, aveva ragiona da vendere Magnus Enzensberger, " Voi non lo mutate il mondo" Infatti questo è il presente oggi più di ieri e domani chi sa: opportunismo, servilismo, accettazione supina della disinformazione propinata, infantilismo, pigrizia, perdita persino dell'istinto primario della ricerca del benessere e del rafforzamento della prole, lasciamo che le venga rubata ogni speranza del futuro, mentre i lupi, no, loro sono e restano forti, i loro figli, sono e restano protetti, leggetevi con attenzione, altrimenti lasciate perdere, che scriveva Enzesberger nel 1957 quando ormai la società neocapitalistica aveva mostrato le sue "delizie" Difesa dei lupi contro le pecore Deve mangiar viole del pensiero, l'avvoltoio? Dallo sciacallo, che cosa pretendete? Che muti pelo? e dal lupo? deve da sé cavarsi i denti? Che cosa non vi garba nei commissari politici e nei pontefici? Che cosa idioti vi incanta, perdendo biancheria sullo schermo bugiardo? Chi cuce al generale la striscia di sangue sui pantaloni? Chi trancia il cappone all'usuraio? Chi fieramente si appende la croce di latta sull'ombelico brontolante? Chi intasca la mancia, la moneta d'argento, l'obolo del silenzio? Son molti i derubati, pochi i ladri; chi li applaude allora, chi li decora e distingue, chi è avido di menzogna? Nello specchio guardatevi: vigliacchi che scansate la pena della verità, avversi ad imparare e che il pensiero ai lupi rimettete, l'anello al naso è il vostro gioiello più caro, nessun inganno è abbastanza cretino, nessuna consolazione abbastanza a buon prezzo, ogni ricatto troppo blando è per voi. Pecore, a voi sorelle son le cornacchie, se a voi le confronto. Voi vi accecate a vicenda. Regna invece tra i lupi fraternità. Vanno essi in branchi. Siano lodati i banditi. alla violenza voi li invitate, vi buttate sopra il pigro letto dell'ubbidienza. Tra i guaiti ancora mentite. Sbranati volete essere. Voi non lo mutate il mondo. Fu buon profeta, non solo non hanno cambiato il mondo quelle pecore, ma entrate nell'ingranaggio, gioiose serve dei lupi, hanno contribuito e contribuiscono a sfasciarlo il mondo. ![]() Agnello sacrificale?
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