Roma arte di arrangiarsi, le case con le bottiglie di birra abbattute, ma... |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
mercoledì 28 ottobre 2009 | ||||||||
![]() Arrivare in Italia dalla Slovacchia, ritrovarsi dopo otto anni di permanenza a condurre ancora una vita precaria con due figli nati in Italia da crescere con l'aiuto degli assistenti sociali e dei volontari , in una casa tirata su abusiva in una striscia di terra tra il Tevere e l'Aniene al Nomentano, in una povertà dignitosa che li porta alla attenzione della cronaca per quel tentativo di casa abitabile e graziosa, fatta impastando cemento e bottiglie che in qualche modo facciano da isolante dal freddo e dall'umido esterno. Questa in beve la storia di Anna e Joseph come la abbiamo letta nel 2007 sulla stampa italiana. Ed ora eccoli di nuovo in cronaca, perché finalmente la casetta resa graziosa dall'impegno di Anna e Joseph, ma indubbiamente assai poco salubre, abbandonata dalla coppia solo pochi mesi fa per un vero appartamento in periferia, viene abbattuta insieme alle altre simili sorte accanto del pari abusive e con gravi mancanze igieniche, e dalle foto certo meno "accoglienti " di quella che con amore avevano saputo apprestare Anna e Joseph per i loro bambini. L'idea di costruire addirittura delle villette con questa "tecnica" è stata ripresa come ho scoperto oggi, con questi incoraggianti risultati: ![]() Sembra che effettivamente con questa tecnica si possa ottenere una abitazione perfettamente isolata e confortevole ![]() Questo un particolare dell'assemblamento delle bottiglie : ![]()
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