Il carcadè: dal fiore d'ibisco rimedio per la pressione |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
giovedì 29 ottobre 2009 | ||||||||
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Era da tanto che non bevevo una rossa tisana di carcadè, per essere
precisi da quando non è più con noi una
mia cara zia. Ricordo con nostalgia il salotto discretamente illuminato e l'immancabile
offerta del carcadè servito comme il faut in belle tazze di porcellana inglese
posto nel regolamentare vassoio ricco di pastine, tortine profumate,
marmellate, tutto in piccole comode porzioni e regolarmente fatto in casa, da
notare che il carcadè era solo per me, troppo giovane a suo dire per bere un
eccitante come il tè, e lei troppo anziana
per bevande eccitanti
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Io rimasi per la zia troppo giovane per bere il tè fin oltre i
trenta anni, ma non mi dispiaceva
condividere con lei questa
consuetudine. Morta la zia consumai la scorta di cui mi aveva fornito, ma la tisana rossa ormai mi sembrava aver perso
fascino . Ora dopo anni in vista dell'inverno,
seguendo le reminiscenze solite della età anziana, mi sono informata via web
sul carcadè, e scopro che recenti studi
hanno confermato le proprietà terapeutiche di questo infuso, ha davero quella
efficacia antipertensiva che mia zia sosteneva, paragonabile addirittura a
quella di un farmaco ACE inibitore
Scopro che nei soggetti con pressione sistolica elevata (superiore a 129 mm Hg), il carcadè ha ridotto i valori pressori del 13,2 %. Inoltre in un gruppo di ricerca hanno stabilito che l'assunzione di una tazza di infuso di ibisco 2 volte al giorno per un mese ha ridotto la pressione sistolica da 134,4 mm Hg a 112,7 mmHg in un gruppo di soggetti diabetici ipertesi e, cosa importantissima , non sono stati registrati effetti collaterali del consumo di tale bevanda. Che dire? Io credo che probabilmente tornerò a fare uso di questa tisana dal sapore lievemente acidulo ottenuta dai fiori dell'ibisco sabdariffa, un arbusto delle malvacee originario dell'Africa tropicale, si utilizzano i fiori gialli dal calice rosso carnoso. La parola carcadè deriva dal nome "karkadeb" con cui la pianta è chiamata nel dialetto Tacruri, in Etiopia. I sepali del suo fiore contengono acido ibiscico, ed una miscela di acidi organici (malico, citrico e tartarico) , questi gli effetti · Digestivo e tonificante: l'infuso di carcadè, grazie al suo contenuto di acidi organici, stimola efficacemente le funzioni dell'apparato digerente e tonifica l'organismo;regola la funzionalità epatica. · Blando lassativo: esercita un'azione emolliente (calmante) sulle mucose del tubo digerente e facilitando così l'evacuazione intestinale; · Diuretico: i fiori di carcadè producono un effetto diuretico blando ma efficace, perciò si consigliano a chi soffre di obesità e ritenzione idrica; . Antipressorio: diminuzione del rischio di mortalità per ictus dell`8% e per patologie coronariche del 5%.
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