L’incredibile storia del Muro di Como: storia di ordinario sfascio burocratico |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
giovedì 26 novembre 2009 | ||||||||
![]() Panorama di Como IL sonno della ragione genera mostri ed ecco il Muro di Como il muro dellO SFASCIO BUROCRATICO-POLITICO in tutto il suo fulgore
Siamo alla frutta, anzi no peggio siamo
allo sfascio più totale, come altrimenti definire quello che sta
succedendo a Como? Sull’onda dei poteri concessi irresponsabilmente agli Enti
Locali, lasciati liberi in sostanza di fare e strafare senza un coordinamento
centrale, abbiamo ora un Sindaco ,
quello di Como, che apparigliato all’Assessore alle grandi opere Fulvio
Caradonna, contro il parere di tutti, anche della propria parte politica (PDL)
apparentemente colti da improvvida furia distruttrice del bel panorama, hanno di fatto preso a cancellare la vista del Lago di Como dalla cittadina , presentando contemporaneamente a chi viene dal lago una bella muraglia invece della piacevole vista di Como. Una assurdità da fare desiderare il ripristino dei manicomi. Se non che pare che non di pazzia si tratti, ma di fondi da recuperare. Il Sindaco ha difeso l'obbrobrio ormai in avanzato via di attuazione, facendo presente la necessità di non perdere un finanziamento di ben 22 anni fa. Lo stesso PDL ha preteso le dimissioni di Caradonna, ma il Sindaco con estrema faccia tosta, si è presa la delega alle grandi opere ed il Muro continua contro tutti e alla faccia delle promesse fatte 60 giorni fa dal Sindaco stesso che ne aveva assicurato l'abbattimento, ennesima dimostrazione che MAI dovremo fidarci delle assicurazioni di un amministratore pubblico, o comunque di un politico, essi rispondono a logiche folli tutte loro. Ed ora riassumo brevemente e meglio i fatti e ditemi se non siamo un paese allo sbando e immersi nel sonno della ragione, soffocati dal cretinismo burocratico, ingessati dalla imbecillità più nera: Per capire fino in fondo l'assurdo di oggi , in nodo indegno di burocratica irresponsabilità , sostanziale indifferenza e sciatteria colpevole, dobbiamo risalire nientepopodimeno che a 22 anni fa, quando vi fu una alluvione in Valtellina che provocò danni a Como, danni che andavano risarciti, e si ebbe la "legge Valtellina" che stabiliva il risarcimento per Como a 17 milioni di euro per avere i quali sarebbe stato però necessario dare compimento al progetto delle paratie mobili preesistente, dovuto al fatto che le acque del lago circa ogni tre anni esondavano portando detriti sino alla cittadina, e quindi si discuteva su questo progetto di paratie a scomparsa che è rimasto poi nei cassetti perché nelle more deo discutere il problema esondazione è scomparso, infatti azionando le chiuse di Olginate nel Lecchese, l'acqua del lago defluisce verso l'Adda, e dall'Adda va a irrigare i campi del Lodigiano e della Lomellina. La soluzione scelta a questo punto è perfettamente in linea con le usanze dei nuovi sindaci a qualunque schieramento appartengano: indifferenza per il patrimonio artistico e naturale loro affidato e ricerca forsennata di fondi nella migliore delle ipotesi, quando non peggio. con risulttati disastrosi per città e paesi loro affidati. Quindi il bravo sindaco di Como per prima cosa butta alle ortiche il vecchio progetto e se ne fa preparare uno nuovo ( questa dei progetti, pagati profumatamente per esser messi nei cassetti a ripetizione, è un must dei nostri comuni che costa a tutti noi un bel po' di soldini), e del nuovo progetto pare che in sostanza non avesse conoscenza nessuno, quindi , cominciati i lavori dietro fitte ed alte paratie ( Vedi Pincio a Roma ), solo a muraglia avanzata e grazie alla curiosità di un pensionato, tale Innocente Proverbio ( proprio così, almeno in questa storia abbiamo un innocente ), tutti seppero dello scempio che dietro palizzate complici si stava consumando. E fu rivolta generale e furono promesse non mantenute. Infatti la costruzione non solo non è stata fermata, ma sta continuando, mentre vengono fatte filtrare promesse inconsistenti: lo abbelliremo con delle fioriere ( altro classico dei nostri comuni, fioriere per lo più tristi ed abbandonate , una specie di "lima sorda" una continua uscita di spese comunali fisse ), oppure la consolazione fanciullesca: "lo abbasseremo". Intanto apprendiamo che probabilmente il Muro è anche abusivo, pare nemmeno questo sia uno scherzo, in un crescendo di assurdità burocratiche, il Comune non ha autorizzato se stesso ed ovviamente, la Procura indaga. Ci vorrebbe Totò per raccontarla bene tutta questa storia di normale disservizio, spreco e distruzione del patrimonio comune. I fondi delle grandi Opere e la incapacità di riceverli invece di una Opera vera e necessaria per la cittadinanza, questa è la triste verità, unicamente una Grande Opera partorita in tutta fretta allo scadere dei 22 anni un muraccio inutile e brutto oltre che dannoso per la economia del Paese, che forse verrà abbattuto a spese delle cittadinanza... ![]() In fondo molti Italiani sono ancora così....
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