Primo Soccorso : cosa fare e cosa non fare |
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Scritto da Marista Urru | |||||||||
domenica 10 gennaio 2010 | |||||||||
![]() Prestare soccorso , facile a dirsi, in realtà ci sentiamo spesso spaesati se non addirittura terrorizzati, Mariella quindi ha deciso di mettere la sua esperienza di volontaria a vostra disposizione con una serie di brevi post che man mano pubblicheremo su questo sito, le nozioni che riporterà saranno utili anche per il “piccolo soccorso “ in casa
Capita, più spesso di quanto si pensi di dover soccorrere un famigliare, una persona sconosciuta in strada, bambino, adulto, anziano. Il panico prende il sopravvento, ci si sente paralizzati, il cervello non manda l’impulso all’azione, non si riesce a connettere … adrenalina a mille. Questo non perché si è più sensibili di altri, quanto perché, in effetti, non sappiamo, esattamente, cosa fare. Il Medico referente dell’Associazione cui faccio parte come volontaria del soccorso, mi disse, rispondendo a questa domanda: -Dottoressa, come si può vincere il panico?
Risponde: - Con
l’allenamento! Nel caso di bambini, il gioco, la simulazione in forma ludica di
un evento critico, come la
simulazione di un piano di evacuazione scolastica.
E’ vero! I volontari durante i corsi di istruzione, ripetono fino alla nausea le pratiche utili per far sopravvivere un malato, tanto che ogni movimento è automatico, non c’è spazio per la distrazione.
TUTTI
DOVREBBERO ESSERE IN GRADO DI FORNIRE AIUTO rispettando alcune regole
fondamentali:
-
Prestare
attenzione alla propria sicurezza! (non si può aiutare chi ha bisogno se, a nostra volta, non evitiamo gli eventuali pericoli che si trovano nella scena dell’evento) - Se non sappiamo cosa fare, piuttosto che provocare ulteriori danni NON FACCIAMO NULLA!
Chiamiamo
La
chiamata al 118 è GRATUITA. Al centralino rispondono con competenza, infermieri professionali che daranno le indicazioni utili richieste.
Senza indugiare si dovrà fornire, all’operatore:
-il proprio
nome e cognome, indirizzo.
- motivo
della chiamata e descrizione accurata dell’evento critico (in pratica ciò che vediamo e recepiamo. Se sappiamo riconoscere i parametri vitali: cuore che batte, assenza o presenza di respiro, colorito, ecc.
se si tratta di un famigliare, si può accennare brevemente a eventuali
patologie es. se è cardiopatico, diabetico ecc.)
Ricordare che: più si è tempestivi e precisi nel dare le informazioni, anche solo rispondendo alle domande dirette dell’operatore,( loro sanno cosa chiedere quindi affidatevi completamente e vincerete l’ansia del momento,) prima arriveranno i soccorsi adeguati al caso che esponete.
Siamo la prima maglia della catena di
sopravvivenza!
Infatti: dicevo della precisione dell’informazione. L’operatore della C.O. 118 valuta se mandare all’indirizzo descritto, un’ambulanza di volontari (tipo B) oppure se la situazione appare grave direttamente la autoambulanza con medico e infermieri.
Ripeto, tutto dipende dalle informazioni che
avrete dato.
Generalmente ad accorrere tempestivamente è l’ambulanza con un equipaggio di volontari, che avendo le postazioni dislocate a pochi chilometri, possono arrivare per primi, (alla Centrale sanno esattamente qual è la sede di ambulanze più vicina all’indirizzo che avete fornito, e se in quel momento c’è n’è una libera).
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