Banksters contro i banchieri gangster rivolta degli americani

Scritto da Marista Urru   
lunedì 11 gennaio 2010


Contro le grandi Banche americane è rivolta di popolo, sia pure nel silenzio dei media che, come fa notare MarcelloFoa , sono troppo coinvolti con l'establishment e sotto ricatto sul versante pubblicitario, ma la gente comune non  può dimenticare i danni subiti ed è giustamente scandalizzata per il comportamento delle banche che hanno usufruito di sussidi pubblici e di grossi bonus ai dirigenti, senza mantenere le promesse di finanziare aziende  e famiglie. Molti hanno perso la casa ( anche da noi  se è per questo , ma sembra che nessuno se ne sia accorto)







E quindi  è stato naturale che ci si ribellasse:  è arrivata una petizione ad Obama  per sollecitarlo al mantenimento delle promesse elettorali, lotta alla lobby dei banchieri  e cambiamento sostanziale.

Per rafforzare e scaldare gli animi Huffington Post, ha iniziato una campagna con cui invita i cittadini a ritirare i propri fondi dalle grandi banche , riversandoli sui piccoli istituti le "community banks" , che pare siano   un po' come le nostre Casse di Risparmio.

Si chiede  Marcello Foa nel suo blog: " Anche in Italia e più in generale in Europa sono auspicabili iniziative analoghe? Ovvero: quali e quanti banche meritano la nostra fiducia?"

Onestamente mi è sembrata domanda senza risposta o meglio a me sarebbe più congeniale la domanda : " Ci sono rimaste banche che meritano la nostra fiducia?" Possibile in un sistema ormai degradato in cui i banchieri ( e non solo) sono sordi ad ogni richiamo  al senso della correttezza professionale, all'etica, all'onore, all'essere in due parole "persone perbene  e corrette sul lavoro "  pensare di potersi lontanamente fidare di qualcuno?

Etica professionale, correttezza, onestà, cura del bene comune.... Parole e concetti ormai rottamati.. cocci difficili da rappattumare, e comunque nulla  di rappattumato tornerà  mai integro.
No , io non sentirei di fidarmi di nessuna banca, i famosi bancari amici, hanno fatto nel loro piccolo e spesso con suprema  indifferenza, grandi danni a povera gente, togliendo al povero per dare al ricco : la grande banca, se speravano di esser pagati, per lo più resteranno delusissimi, e  ad alcuni starà pure bene; come al solito anche lì  spesso pagherà il Santo per il peccatore.


Sperano che presto dimenticheremo così potranno continuare come prima, così stanno facendo in america, invece noi non dobbiamo mai dimenticare e avere ben presente con chi e con cosa abbiamo ache fare: hanno giocato a zecchinetta con i nostri soldi, hanno giocato il futuro dei nostri figli,  e vogliono continuare a farlo

















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  Commenti (3)
1. Opinioni
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 12-01-2010 18:22
Salve Marista. 
Eccome mi interesserebbe leggere anche l’opinione degli altri sull’argomento, ti prego, mandami l’indirizzo dei link l’opinione degli altri è sempre importante. 
Congratulazioni sul tuo intervento di oggi sul Cuore del Mondo, di Marcello Foa, sui banksters delle ore 11: 17 pm di oggi. 
Questo dovrebbe aprire gli occhi ha chi sul Blog ha sempre difeso il mercato libero ad oltranza, difatti vedo che si che si sono calmati un poco, anzi si stanno diluend, ma non demordono. ora dan la colpa ai figli del Kaiser, roba da matt. 
Anche qui in Germania, diversi colleghi e conoscenti miei nel loro piccolo, come me, si sono tolti dalle Banche von nomi alto sonanti, e son ritornati all’ovile. 
Salutönen.
2. Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 11-01-2010 20:57
Franco , sono d'accordo con te in pieno. Come possono immaginare che un banchiere, cioè uno che commercia danaro, uno che ha un potere enorme, lo limiti per.. il bene del Paese? Davvero la Storia ed il passato non ci hanno insegnato nulla? ovvio che il banchiere , o chi per lui, azienda privata che parte pure avvantaggiata da leggi e cavilli legali ad hoc , cercherà di crescere e comunque se non vorrà essere assorbito in regime di libero mercato da chi è più grande di lui, troverà mille modi, il più facile contempla la limitazione dei poteri e dei beni dei piccoli e degli indifesi. Scrivere belle frasi, bei concetti, è facile, ideologie, sogni, ma poi è la realtà che conta, e la realtà vuole il controllo ,come controllano i cittadini, bene che controllino i banchieri, proprio per la deicatezza del loro lavoro, che sarebbe da irresponsabili lasciare in mani totalmente private, come succede in Italy, paese fra i più disgraziati d'europa, grazie alla famosa Industria decotta e Grande Finanza del piffero, fatta con i soldi nostri, come dice spesso GLG pensa un Marxista doc che sputa a go-go sui nostri simil comunistelli in giacca e cravatta firmate, ferrari, barche e castelli. 
Ah, e buon lavoro, vuoi dei link ad articoli sull'argomento? 
Ciao 
marista
3. LIberalismo bancario
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 11-01-2010 20:21
Salve Marista.  
Secondo me Marcello Foa sbaglia concetto, il liberalismo assoluto impone un assoluta correttezza non solo da parte delle Banche e degli agenti bancari ma anche da parte dei clienti. 
Il liberalismo non comporta solamente l’integrità secondo il codice penale, ma anche quello civico, e qui a mio avviso ed esperienza, almeno in quello civico, i liberali sono alquanto tardivi nel esserlo. 
Ij liberalismo non si basa sul, quello che mio e mio e quello che è tuo se non stai attento, te lo frego, bensì sul'assoluta onesta del semplice pensiero. 
A mio avviso Marcello Foa sbaglia proprio in questo, un assoluta correttezza bancaria non esiste, sarebbe come dire a uno di saltare in una fossa di Leoni tanto quelli non ti fanno niente, e mentre cade dirgli: guarda se ti sbranano e colpa tua che sei saltato nel Fosso. Questa è ambiguità pura, il pensiero liberale come tale per me è ambiguo, in quanto predica un modo ambiguo la Legge del più forte o del più furbo, a scapito del ingenuo o credulone. 
È proprio per questo che personalmente sono un fervido difensore del Marktwirtschaft, inteso come Mercato controllato da una Polizia, appunto di Mercato. Una specie di polizia stradale se vuoi, la quale ferma chiunque voglia correre all’impazzata senza tener conto della segnaletica a salvaguardia degli altri utenti. 
Quelli che poi vogliono correre, bene, che vadano, per quelli ci sono le varie Formule, fino alla Formula Uno e diamo loro pure, un cordiale in Bocca al Lupo. 
Marcello Foa come altri patiti dell’assoluto, libero Mercato, questo concetto non credo che lo abbia capito. A mio avviso però lo hanno,(i liberali) ma non lo vogliono avere proprio, in quanto ciò indica anche responsabilità civica, che i liberali spesso non conoscono. 
Difatti questo è il comportamento dei figli del Kaiser, come scherzosamente in un gioco di parole, spero ben riuscito, alludevo sul suo blog, il Cuore del Mondo. 
Salutönen. 
PS. 
27 a 180

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