FIAT INGRATA cazzottone in faccia al Paese " La Fiat non ha la responsabilità di governare il Paese |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
giovedì 14 gennaio 2010 | ||||||||
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E qui una breve considerazione si impone: Quanto il Paese ha dato, dato,
dato , in questi anni alla Fiat, quanto
noi cittadini abbiamo arricchito tutto l'ambaradan
che ruota intorno a quella famiglia reale che
sono gli Agnelli, i migliori fruitori di un principo assurdo che ha
segnato il finto capitalismo Italiano che capitalizza i profitti e spalma le
perdite sui poveri ? E' mia opinione che tutto quel ricco carrozzone,
indistintamente tutto abbia un
ENORME DEBITO VERSO GLI ITALIANI Io non dimentico quando la Fiat riceveva soldi dallo stato per metter gli operai in cassa integrazione e poi man mano licenziava, ed i nostri soldi dove andavano? Io non dimentico la ricchezza dei miliardi profusi formalmente per la ricerca applicata prelevati dalla fiscalità generale SOLDI TOLTI AL PAESE , letteralmente, pare siano stati investititi allestero, mentre la Fiat si alleggeriva di maestranze e non pagava l'indotto. Spero che serva di lezione, abbandoniamoli, che ce ne facciamo di questa gente? Davvero ancora danno lavoro alle piccole imprese dell'indotto? Esiste uno studio SERIO E NON PILOTATO in merito? Mi piacerebbe saperlo. E per gli operai: a quanti son ridotti? Davvero non potremmo ricollocarli , almeno quelli che volessero andarsene e smetterla di foraggiare quel mostro famelico Fiat con tutta la Corte annessa? Siano un Paese sotto ricatto di pochi e noti furboni, altro che santori e travagli e giochetti di prestigio per coprire la verità: RICATTO è la parola che riassume la nostra situazione : decennale ricatto di licenziamento di migliaia di operai tenuti più o meno alla fame ( più o meno perchè le voci raccontano di DISPARITA', ma son voci anche se che comunque non meravigliano affatto), RICATTO del licenziamento che non riguarda solo la FIAT questo è ovvio, Ricatto delle industrie e famiglie potenti italiane,:un pugno di famiglie che tiene in mano con i nostri soldi il Paese, lobby della finanza, chiamiamoli così. RICATTO delle burocrazie.. e via ballando sul corpo degli Italiani, orda di barbari senza remore e senza pudore. Mache paese siamo? Qualcuno sa se e come potremmo approfondire? Qualcuno in questo Paese -pecora, ha il coraggio di approfondire? Afferna tra l'altro Marpionne citando Aristotele, : "La differenza fra orgoglio e vanità è che una merita gli onori l'altra li riceve. Le società saranno motivo di orgoglio se saranno in grado di stare in piedi sulle loro gambe e competere". PECCATO: peccato che dalla Fiat per bocca del Marpionne questa affermazione arrivi tardiva, arriva solo dopo aver per decenno e senza orgoglio nè pudore abbondantemente succhiato sangue e latte da questo Paese a spesso anche dai suoi lavoratori - Fiat. Naturalmente Maspionne è stato abbondantemente applaudito dai sindacalisti americani che pare abbiano anche deriso un protestario italiano immagino. QUESTO E' IL RACCOLTO DI DECENNI DI ESPROPRIO DELLE NOSTRE RISORESE: Grazie sindacati!!! Da tgcom:Lo sciopero degli operai siciliani non fa cambiare idea all'a.d. della Fiat Marchionne ( detto anche Marpionne) che, da Detroit, ribadisce: "la decisione di chiudere lo stabilimento di Termini Imerese è irreversibile", l'impianto "non è in grado di competere". Il manager ha spiegato che è la decisione è dettata puramente dalle regole di mercato e che Fiat non ha "la responsabilità di governare il paese". L'a.d. ha poi puntato il dito contro l'operato dei governi Ue che a suo avviso si ostinano "a fare del settore automobi-listico l'ultimo bastione del nazionalismo economico". Marchionne: "Chiusura di Termini irreversibile"L'a.d. Marchionne, parlando all'Automotive World Congress a Detroit, ha spiegato che la Fiat è il "maggiore investitore in Italia, ma- ha sottolineato- non ha la responsabilità di governare il paese". A livello mondiale, ha spiegato l'a.d. di Fiat, "la nostra industria ha una capacità produttiva di 94 milioni di vetture all'anno, circa 30 milioni in più di quanto riusciamo a vendere". Circa un terzo di questa sovra capacità si trova in Europa, "perchè i costruttori europei non chiudono le fabbriche", continua
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