HAITI siamo a 5° giorno dal terremoto : tiriamo le somme |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
domenica 17 gennaio 2010 | ||||||||
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Caos e saccheggi, mancano le medicine ( da Comune di Roma sono stati
mandati 650 mila euro di medicinali), manca il
personale sanitario, addirittura si è appreso che , vista la situazione
di
insicurezza che si andava profilando, l'ONU ha evacuato il personale
sanitario da un piccolo ospedale
da campo nella capitale, lasciandolo sguarnito e colmo di feriti
gravi ai quali ha pensato un chirurgo - giornalista della Cnn
che ha distribuito i compiti di assistenza fra la sua troupe. Cose che
se li cuntassi...
Il presidente di Haiti ha trasferito ufficio e sede del governo in una caserma di polizia vicino all'aereoporto facendo sapere che sì, sono felici dell'arrivo degli aiuti, ma se in un giorno solo arrivano 74 aerei, capita poi che magari sia impossibile atterrare ad un aereo ospedale francese. La gente fugge dalla capitale, ma sembra di capire che vi sono zone dalle quali non si può nemmeno fuggire ed alle quali ancora non si è arrivati a portare neanche i primi soccorsi. ![]()
Intanto dalla capitale giungono le prime notizie: ne
sono pieni i giornali e fanno dolore ed orrore, insieme alle foto angoscianti. Sono
passati 5 giorni, e pare quasi non si sia fatto nulla: una folla si è radunata all'aereoporto,
chi ha un passaporto spera di andarsene, gli altri restano facile preda di ogni
delinquente: bande armate di machete si abbandonano ad ogni saccheggio e
violenza, manca l'acqua e cibo, quando arrivano gli aiuti, uomini armati li
razziano, dice una donna : «Le strade sono
impregnate dell'odore di morte. Non stiamo ricevendo alcun aiuto e i nostri
bambini non possono vivere come animali»
Ma il fatto è che se gli aiuti arrivano portati dall'Onu, e immediatamente vengono depredati.. non succede niente, impotenti funzionari Onu ammettono che c'è gente che non mangia da 90 ore. Intanto le truppe Onu si limitano a inseguire le gang armate di machete, ma di fatto non succede nulla ( siamo abituati a queste performance delle truppe Onu), gli aiuti per lo più non arrivano alla gente e prendono altre vie. Le conseguenze di un simile andazzo possono esser molto gravi per l'ordine pubblico, già altamente compromesso. Però i giornali sono pieni di affermazioni, cifre, conti e richieste della burocrazia dell'enorme, pigro e viziato elefantone Onu che tramite i suoi esperti ci fa sapere quello che i giornalisti e le persone comuni ci hanno mostrato: c'è fame, insicurezza, cadaveri , case distrutte, manca l'acqua. Quindi l'ONU c'è, come sempre: l'eco mediatica soccorre laddove la presenza fisica non lo fa per uno o altro motivo. Fortunatamente oggi a 5 giorni dal terremoto, Ban Ki-moon, segretario generale dell'elefante burocratico, partendo da New York alla volta di Haiti, ha profferito queste storiche parole riprese e ripetute da tutte le agenzie e da tutti i giornali , un battage mediatico eccezionale e commovente , e Marista in un empito di mania di grandezza le riporta anche lei nel suo piccolo sito, gonfia di orgoglio: - "Vado ad Haiti per esprimere la solidarietà e il sostegno dell'Onu al popolo haitiano", ha detto il segretario generale dell'Onu. Ban Ki-moon ha detto di essere "pronto al peggio" per quanto riguarda il personale dell'Onu rimasto sotto le macerie per il crollo a Port-au-Prince del quartier generale della missione delle Nazioni Unite. Il segretario generale ha indicato tre priorità: salvare più persone possibile, fare giungere d'urgenza gli aiuti umanitari, coordinare le iniziative internazionali di aiuto. - Belle, vero? Valgono tutti soldi che diamo all'elefante burocratico per vederlo annaspare un po' goffo in ogni occasione. Prepotente però sorge un dubbio: chi sa se non sarebbe bastato andare a dire ste cose in TV, evitando almeno un aereo al povero aereoporto intasato? Interesserà davvero ai terremotati vedere ban Ki- Moon, si saranno sentiti tanto felici di sapere che la Clinton è andata da loro "di persona"? Comunque , a buon intenditore poche parole, quando si afferma come ha con grande grazia ed umanità affermato il segretario ONU: "Le priorità rimangono il salvataggio di più vite possibile e il rifornimento di aiuti umanitari ", non si dice niente di più che una banale verità. O magari non è così e non si tratta affato di una frase banale, ma di un linguaggio che merita una più attenta lettura? non "scurnammoce 'e passato", ormai lo sappiamo dietro quelle banali paroline si nasconde questo significato: Stati, cominciate a metter mano alla tasca, mettete ordine e sicurezza che POI gli aiuti ed i rifornimenti li gestiamo noi a modo nostro ed in quella necessaria sicurezza che fornirete voi ( oppure ho mal decriptato?) Su questo stesso argomento vedi
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