Le veline di Berlusconi e le tentazioni di una casalinga |
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Scritto da Marista Urru | |||||||||
sabato 23 gennaio 2010 | |||||||||
Elisabetta Canalis![]() Donne - persone, e sono: veline, ladys della politica, operaie , casalinghe, impiegate, prostitute .. Una riflessione banale se vai a vedere: tutte siamo donne e tutte siamo persone, condividiamo anzitutto il vivere in questo infelice Paese, pure, per essere considerate un pochino all'altezza dei signori uomini, o di quel che resta del genere maschile, ormai assai poco rispondente all'immaginario comune che era poco incline ai bambinoni che oggi vanno per la quale, dobbiamo ancora adattarci a schemi e fobie del tempo che fu. Che significa essere donna e persona? Non credo che il vecchio tabù femminista che escludeva dall'esser persona degna di valore "civico" le donne del mondo dello spettacolo, e le prostitute possa esser ancora accettato.
Dovremmo aver superato
etichette e bandi, pure non è così.
Deve esserci rimasto attaccata addosso un bel po' di muffa del tempo che fu. Lo sanno tutti credo che per secoli Stato e Chiesa emisero bandi ed editti contro comici ed attori, non potevano nemmeno essere sepolti in terra consacrata, la presenza in scena delle donne dava particolarmente fastidio, moralismo? Forse, ma non solo, quello che dava davvero fastidio era la presa che il teatro aveva sulla società borghese, cosa temeva il potere? Ve lo siete mai chiesto? Ovvio: la diffusione della rappresentazione di sentimenti e valori, che veniva ben accettata finchè si esprimeva nei libri, quindi per pochi eletti, il popolo la piccola borghesia poco o nulla leggevano, presi dalla lotta per la sopravvivenza quotidiana. Ecco il moltiplicarsi di bolle editti scomuniche, era il Potere che vedeva sfuggire dalle sue grinfie le pecorelle da tosa. I tempi son cambiati ed io non sono un sociologo, però noto la demonizzazione delle innocue veline, delle donne del mondo dello spettacolo che, incaute, non si siano inserite negli schemi e nelle regole di un certo gruppo che pretende di porsi come egemonico nel mondo della cultura. Che democrazia è quella che ancora bandisce categorie intere di cittadini dall'eserczio di certi diritti? Che se una donna balla e canta su una pedana, per questo è stupida? No di certo , o credete che le indossatrici siano tutte stupide? O tutte tranne la ricca Carlà? Ciononostate, lo ammetto, stamattina leggendo Repubblica mi sono meravigliata e divertita: Berlusconi secondo questo giornale, avrebbe deciso di candidare in tutta Italia un mare di veline. Mi son detta " quest'uomo è pazzo, vuole perdere le elezioni" Poi ho riflettuto e ora sono ancora un po' spiazzata, ma a ben vedere, la democrazia vorrebbe che tutti i cittadini venissero rappresentati in Parlamento, sempre ammesso che il nostro Parlamento - Baraccone rappresenti davvero qualcosa e qualcuno , poverino: le dirette ci dicono dei personaggi seri e seriosi dei vari schieramenti che danno, uomini e donne riverite e con le palle, in genere triste o poca prova di sé e nulla rappresentanza del Paese, volti come sono quasi tutti ad altri interessi, mentre il Paese appunto sembra affondare. Mi son detta che conosco figlie di operai, belle e intelligenti, ottime studentesse, che se possono, arrotondano le entrate sui palcoscenici della estate caciarona, cantano, ballano, indossano, velineggiano, e fanno bene, visto che non hanno alle spalle un papà col portafogli gonfiato dai contribuenti, o il gruppo politico amico cui render poi conto in ogni attimo della loro vita, ma sono carine, libere ed allegre , spesso ottime studentesse che non son da meno in nessun senso rispetto alle omologate, politicuzze politicanti già nella culla. E ne ho dedotto che capperi, si, ne vale la pena; vale magari perdere dei voti parrucconi o di femmine inacidite ed inasprite per affermare un principio : le persone anzitutto, le donne -persona, qulunque sia l'impiego onesto che la sorte e la volontà o l'indole , abbia loro destinato; il Paese ha bisogno anche di loro, di giovani donne che non siano per forza figlie di questo o quell'amico di apparato politico, di giovani donne che vivono la vita di tutti i giorni, e che non si sminuiscono certo se entrano nel mondo dello spettacolo, magari non da privilegiate snob come ha potuto fare la Carlà , moglie del Premier di Francia, ricca e quindi rispettata qualsiasi cosa decida di fare, o come può fare una Principessa Borromeo, ricca quindi subito giornalista per editto divino, non certo velina, a meno che non voglia togliersi un capriccio. Ed ora sono in ambasce, se davvero Berlusconi mette le veline in lista, mi pare proprio che votarle costituirebbe una seria protesta contro la muffa del passato, mi sembra che si potrebbe fare un bel passo avanti noi tutte come donne punto e basta, arbitre del proprio destino e soggetto pensante, in ogni caso; son tentata , tentata.. si, man mano che scrivo, mi convinco: Marista voterà per le veline di Berlusconi, alla faccie delle figlie di..papa', credo poprio che voterò e farò votare le veline di Berlusconi. Diavolo di un uomo, e io che avevo deciso di non votare!!
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