Cannabis sativa utile ed ecologica per questo la coltiviamo poco

Scritto da Marista Urru   
mercoledì 10 marzo 2010

canapa sativa
Per ben 50 anni  si è sospesa  la coltivazione della canapa anche in Italia. Ricordo vagamente che ci dissero che era antieconomica  a causa degli alti costi del trasporto, e poi erano in arrivo altre e più economiche fibre, il nylon per esempio.

Per molto la abbiamo dimenticata, tanto più che il termine cannabis evocava ormai solo la Marijuana, la droga.

Quando in Europa è  resuscitato l'interesse per questa coltura  per la quale in passato l'Italia deteneva il primato quanto a produzione e qualità, L'Italia come sempre è rimasta indietro e non ha potuto beneficiare del premio per gli agricoltori di ben 1.440.000 mila lire  ad ettaro, questo  ritardo avveniva  grazie al decreto Jervolino -Vassalli





Guarda caso, ancora una volta  gli agricoltori Italiani, soli fra tutti in Europa, furono penalizzati e privati  dei generosi aiuti economici previsti    per  chi  coltivasse canapa da fibra ottenuta dalle sementi iscritte  in un elenco contenente le specie a basso  tasso di THC ( tetraidrocannabinolo, cioè sostanza psicoattiva)

 
Il testo di legge Jervolino - Vassalli, decreto legislativo 309\90 (legge Jervolino-Vassalli, art.26 )  infatti fa purtroppo menzione esclusivamente alla Cannabis Indica, intendendo con questo termine (per altro non accettato in sede scientifica) un tipo di cannabis con alto contenuto di THC,  questo testo veniva  accolto da noi mentre la normativa comunitaria faceva  una precisa e chiara distinzione   fra i due tipi di canapa con  l'indiscutibile merito di non generare equivoci, ma questa come molte altre nostre leggi, ha fatto confusione, o meglio: non chiarezza, ci siamo abituati.

Ci siamo abituati , capita nel Bel Paese che bello da vivere non è: molte nostre leggi  brillano soprattutto  per mancanza di chiarezza e  per quella levantina doppiezza  che permette in sostanza che , nel dubbio interpretativo,  trovino comodo habitat o l'abuso o l'immobilismo a seconda delle convenienze.

Si è dovuto aspettare il 1997, perdendo moltissimi fondi,  come uso consolidato, (uso  tanto diffuso che  non ho mai capito quanto dovuto ad insipienza  di politici e burocrati ad essi connessi, e quanto ad insondabili  e poco chiari motivi)  quando  finalmente nel  corso del Convegno  "Le mille e... una canapa" svoltosi a Caserta il 4-5-6- dic. 1997, è pervenuta la circolare del Ministero delle Risorse Agricole, del 02\12\'97 prot.1º 0734, a firma del ministro Michele Pinto  che  dava il via alla coltivazione di 1.000 ettari di canapa già a partire dalla campagna 1998-99.


Dal convegno è emersa la  decisione di creare una filiera produttiva,  che  organizzasse agricoltori, imprenditori, industriali, artigiani, e nacque  finalmente Assocanapa . Si è perso molto tempo e siamo rimasti indietro, come sempre e per motivi insondabili.


Vediamo  quindi in breve che enormi potenzialità e vantaggi ci offre la canapa   per usi industriali, questo ci aiuterà a  svelare molti perché, compreso  il fatto che la coltivazione della canapa  ancora da noi non trova  la strada spianata,  ma  leggete attentamente quali e quanto forti interessi si toccherebbero. Eppure la nostra salute  se ne avvantaggerebbe, altro che domeniche a piedi e  altri finti pannicelli tiepidi con cui ci prendono in giro senza vergogna.

Adattabilità ai più svariati ambienti

E' la qualità principe, che  ne permette la coltivazione anche in terreni difficili e addirittura quale  coltura migliorativa nei terreni sfruttati che oltre tutto  permette di contrastare la desertificazione e di stimolare il recupero di quelli dismessi. Non solo è pianta con radice fittonante che ha effetti di contenimento del terreno, un ottimo ausilio al contenimento di  terreni franosi  e chi sa forse per  rimediare ai danni a ridosso delle macchie e boschi ove le franosità dovute agli incendi dolosi , al disboscamento, alla cementificazione stolta e selvaggia ( vedi la mia Santa Marinella), stanno rendendo i terreni cedevoli come pasta frolla.

La CANAPA quindi come alternativa ecologica visto che quasi tutti i prodotti inquinanti che ci circondano potrebbero essere sostituiti con i derivati  naturali da questa fibra



  • Alimentazione. Olio di canapa, con una percentuale ottima dei preziosi acidi grassi omega 3 e omega 6. Semi di canapa (da cui si ricava anche la farina) ricchissimi in proteine, vitamine e minerali. Birra. Bibite energetiche.
  • Alternative alla petrolchimica. Solventi non inquinanti per le vernici. Carrozzerie per auto. Plastiche resistenti ma biodegradabili.
  • Carta per giornali e libri. Prodotti durevoli e resistenti, con rese in fibra per ettaro 4 volte superiori a quella di alberi da cellulosa.
  • Bioedilizia. Sostituzione non tossica di cemento (il canapolo dagli scarti), mattoni, legno, intonaco, materiali isolanti.
  • Energia. Si può gassificare lo scarto degli steli per alimentare generatori. L'etanolo di canapa può alimentare motori a scoppio.
  • Fibre tessili. Tessuti resistenti e sani per i capi di abbigliamento e l'arredo per la casa. Storici le vele, i cordami, le tele per dipingere. 
  • Igiene. Fitocosmesi, saponi, dentifrici.
  • Medicina. Dalla canapa si estrasse il primo analgesico. La cannabis ha valore terapeutico per molte malattie.
  • Protezione del suolo. Fitodepurazione dei terreni contaminati da metalli pesanti, fertilizzante e antierosiva. Coltivabile in modo ecologico, non necessita di pesticidi ,( e solo questo potrebbe decretarne la fine  ndr)
Fonte genitron sviluppo

VIDEO da Repubblica

http://tv.repubblica.it/copertina/la-rinascita-della-canapa/71865?video

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  Commenti (3)
1. la Paura fa 90
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 12-03-2010 09:49
Salve Marista. 
Credo che lo fecero per paura sai,al controrio, se "ordinato" dall'UE, nmagari con seguito di fulmini e saette da parte di un qualsiasi sconosciuto politicuzzo/a regiolnale straniero,proveninete magari da un qualsiais paesino sperduto tra le Montagne della Tatra, per servilismo si sarebbero magiato pure corna dei buoi credimi. 
I macellai poi scongelarono e riminsero in vendita le fiorentine congelate durante il proibizzionismo, roba da matt. 
Salutönen
2. italia paese speciale
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 11-03-2010 23:29
Ciao . Come dici bene tu , tra le disgrazie che martoriano questo paese c'è il provincialismo di certa politichetta prona verso i potenti del nord europa. Un senso di deferenza poggiato non si sa su cosa, e lo vedevi e forse è ancora così, mi sono seppellita fra i campi e non lo so. fino agli anni 90, per roma gli "stranieri" potevano fare qualsiasi stupidata, poi son venuti di moda gli immigrati ai quali qui non puoi dire nulla se no sei tacciato di razzismo. Siamo un popolo di fessi patentati . 
Quella cosa delle fiorentina, mai capita, un popolo di disubbidienti d'improvviso tutti buoni buoni a non mangiare quasi carne, chi sa se per paura o che, non ci ho mai visto chiaro. 
un salutone  
Marista
3. toccasana ambinetale.
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 10-03-2010 21:38
Salve. 
Mica lo sapevo, sai grazie delle informazioni sulla Canapa, sembra veramente che sia un toccasana; da noi in Mare si usava per le nostre cime e si chiamava Manila, perche dicevano che proveniva dalle filippine, guarda un po’ tu. 
In Mare naturalmente il Nailon e migliore facile da conservare e maneggiare, meno pesante e più resistente all’ usura delle intemperie. 
La Legge Jervolino- Vassalli mi sa tanto di uno dei soliti inchini dei passati Governi italiani ai “potenti” del nordeuropeo e nient’al tro come lo furono quelli delle quote del latte e della carne, a scapito degli agricoltori, naturalmente. 
Il bello è che mentre in Italia anche la bistecca alla fiorentina era proibita qui la si trovava in ogni Ristorante e da ogni macellaio, bastava chiederla. 
Salutönen

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