Frammenti Marista notizie dal web sulla burocrazia italica |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
sabato 20 marzo 2010 | ||||||||
Notizie dolorose dall'Italia : la burocrazia continua ad imperversare
in una specie di cupio dissolvi
senza speranza; questo mostro pervasivo sta
da tempo procurando danni enormi al paese, ma niente di davvero
incisivo si fa contro questo potere autoreferenziale che sembra troppo
spesso
remare contro i cittadini italiani costretti a vivere in un infernale
girone fatto di file, scartoffie
sbagliate, pretese assurde ed esose, autentiche persecuzioni senza senso
apparente.
Tocqueville sosteneva: "Le masse abbattono un re, ma poi s'inchinano ad un impiegato". Purtroppo è drammaticamente vero. In fondo la burocrazia, i burocrati, sono cari al potere essi sono la longa manus del potere, il suo strumento principe . Questo spiega come mai nessun governo ha mai portato a termine una seria lotta alle ingiustizie e disfunzioni di questo moloch pervasivo ed arrogante, d'altra parte a nessuno sfugge come chi è in grado di disporre del consenso dell'apparato burocratico, dispone automaticamente del potere.
Immaginate un
Sindaco contro il quale si coalizzino per motivi i più disparati i gangli della
burocrazia comunale, quel Sindaco è destinato a cadere ignominiosamente,
non sarà assolutamente in grado di portare a termine nessuna iniziativa, è naturale che nessun sindaco farà mai nulla di veramente pregnante contro i suoi
burocrati, non chiedetevi quindi chi comanda negli Enti Locali, ve lo ho appena detto.
Purtroppo si ha l'impressione che, nonostante i tentativi dei vari governi di fare ritocchini qua e là, la frana stia diventando ormai inarrestabile: cartelle pazze, bollette pazze, contatori delle utenze ballerini, Giudici che sembrano volersi sostituire a monsignor della casa e nel corso di varie sentenze stabiliscono un elenco di parole che costituiscono reato, per cui al povero cittadino può capitare di tutto, di esser condannati davvero, come nota Paolo Granzotto, per una pacca sulle spalle e magari di essere assolto se da un cazzottone a qualcuno o peggio. Ma capita anche ai Giudici di esser vittime della burocrazia , e questo da la misura di quello che è norma per i cittadini italici, e fa sperare che finalmente il sistema burocratico stia implodendo. 1)Giudice senza pensione né stipendio, ma lavora ancora. Un giudice di Corte d'appello per esempio si trova, grazie alla burocrazia, in una delle tante situazioni kafkiane che sono ormai regola nel così detto bel paese della vita difficile: Il Ministero della Giustizia lo considera in pensione, quindi non lo paga, ma il Giudice continua a macinar processi, motivo: ha fatto richiesta per posticipare a Giugno il pensionamento, ma la richiesta non sarebbe arrivata all'ufficio del personale. Visto da fuori sembra sia cosa facile da appurare e sanare.. ingenui, il Giudice nei fatti resta senza stipendio e senza pensione, ed è sull'orlo della disperazione ovviamente. E' episodio da raccontare questo in quanto vi è incappato un appartenente al grande Moloch, anche se in realtà non è tanto strano : a noi mortali di queste "disfunzioni " ne capitano a iosa e non finiamo sui giornali, noi siamo abituati a vivere sull'orlo della disperazione e nell'ansia della incertezzaormai da decenni, meraviglia solo che possa capitare anche ad un Magistrato, segno secondo me che il sistema ormai sta per implodere. 2)Immigrati e burocrazia Vittime designate ed impotenti della burocrazia sono gli immigrati, sottoposti a file e calvari snervanti. E' di quest'anno il caso drammatico della morte di Shere kan , avvenuta per freddo dopo che è diventato clandestino senza casa né lavoro in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno che per legge avrebbe dovuto essere pronto in 20 giorni, ma che, come è norma, ha tardato, ed un uomo è morto, ma nessuno si sente in colpa per questo. Di burocrazia capita con una certa frequenza di morire , eppure il Testo Unico sull'immigrazione prevede per esempio che «il permesso di soggiorno è rilasciato, rinnovato o convertito entro venti giorni dalla domanda», quando in realtà si possono aspettare anche 20 mesi e spesso il permesso arriva che è già scaduto, immaginate con quali drammatiche conseguenze ( e spese ) . Quello che al cittadino è vietato, è permesso al burocrate nell'esercizio delle sue funzioni, errori, ritardi, manchevolezze varie.. tutto passa in cavalleria Mi chiedo: siamo sicuri che le forze - lavoro della PA siano ben distribuite sul territorio? Siamo sicuri che non ci siano ancora quelle sacche che ho visto ai miei tempi, di impiegati/e che non hanno un tubo da fare, e non sempre per loro colpa? Qualcosa di profondamente sbagliato c'è di sicuro, se la stessa informatizzazione comporta aggravi per il cittadino che sempre più spesso si sente ripetere in opposizione alle proprie rimostranze contro errori ed orrori dei burocrati " ma lo dice il computer" ( sic, non sto scherzando), il burocrate che sia uno sportello postale, bancario, di spa dei servizi, o del Comune, si trincera dietro questa idiozia, come se il fatto che una macchina sforni il dato sbagliato, non dipenda direttamente dalla immissione di dati sbagliati da parte dell'uomo/ operatore. Questo dimostra solo la pervicace volontà di non correggere gli errori e quindi il sospetto, umanamente comprensibile da parte del cittadino, che quegli errori che tanto lo danneggiano, siano in qualche modo e per qualche oscuro motivo, voluti. Ne deriva una atmosfera di rancore che avvelena il Paese, e spesso la demotivazione che sta per esempio, almeno nel Lazio che conosco io, provocando un abbandono del paese proprio da parte degli immigrati più fattivi e regolari che lavorano, quelli infatti subiscono , appena divenuti regolari, lo stesso trattamento dei cittadini Italiani, con in più lo strazio costoso del permesso di soggiorno. Restano invece molto volentieri quegli immigrati comunitari e no , clandestini e no , che fanno la gioia ed il profitto delle associazioni umanitarie che per "soccorrerli" ricevono contributi. Consoliamoci ( si fa per dire ) con questa storia di burocrazia nella scuola , estrapolata dal corriere della sera (15 giugno 1998) - Corriere della Sera e raccontata da un Preside indignato 3)UN PRESIDE PROTESTA ( Maurizio Tinti da Bologna) La burocrazia nella scuola. Si puo' dopo trent'anni di lotte in difesa della scuola pubblica cercare un incarico di presidenza in una scuola privata, purche' seria e laica? . E' quanto sto pensando di fare per le insopportabili disfunzioni della macchina burocratica del ministero della Pubblica Istruzione. Mi riferisco alla direttiva sull'autonomia emanata il 19 maggio di quest'anno e che non era ancora pervenuta alle scuole alla data del 7 giugno. La direttiva mostra le modalita' attraverso cui si puo' attuare la sperimentazione dell'autonomia e soprattutto indica le risorse a disposizione delle scuole che le richiederanno attraverso progetti da presentare entro il 30 settembre 1998. La legge a cui fa riferimento la direttiva e' del 18 / 12 / 1997! Occorre aggiungere che con un'altra circolare dell'8 / 5 / 1998 sono attribuiti alle scuole fondi aggiuntivi per 200 miliardi, ricavati dall'ultimo contratto, per "l'avvio del processo di autonomia". Anche questa circolare non e' pervenuta ufficialmente alle scuole, nonostante l'accordo tra il ministero e le Ooss risalga al 5 novembre 1997. Ho voluto riportare le date non per pignoleria, ma per dimostrare ancora una volta come la "cultura dei tempi" sia estranea alla Pubblica Amministrazione. A una settimana dal termine delle lezioni si pensa di inviare ancora alle scuole delle direttive, che applicano leggi emanate mesi prima. ..continua Pazzia a Bologna? No Italian style Bologna: ai ristoranti e ai negozi bolognesi viene rimproverato di non pagare la tassa sulla pubblicità quando espongono un cartello che illustra il menù, offerte di tour operator o semplicemente le carte di credito accettate nell'esercizio. Da ridere o da piangere, ma fa il paio con l'ineffabile proposta del buon Dini il quale per fare cassa propose che i barbieri ed i parrucchieri pagassero un ulteriore balzello.. sul peso dei capelli tosati. A fatica si riuscì a fare comprendere la inutile difficoltà e macchinosità dell'idea, chi sa da quale super burocrate super pagato era stata partorita l'idea probabilmente in una notte insonne.
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