Enel blackout e fulmine malandrino, ma quante belle bugie MadamaDorè! |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
giovedì 25 marzo 2010 | ||||||||
![]() Il Gestore della rete nazionale (Grtn) affermo' dapprima che il black out era stato causato da un guasto delle linee attraverso le quali l'Italia si rifornisce di energia elettrica dalla Francia, la mancanza di tensione avrebbe prodotto un effetto a catena sul nostro territorio nazionale. La Francia non stette al gioco e rinvio' le responsabilità al mittente: colpa dell'Italia che non ha saputo gestire la crisi. Poi si fece avanti una nuova ed affascinante ipotesi : tutto è cominciato in Svizzera. Ricordo come eravamo disorientati, che ci azzeccava ora la Svizzera? Ingenui e addormentati italianucci come ci chiama a ragione Franco Parpaiola. Comunque gli Svizzeri passarono la palla, non ci stavano neanche loro che affermarono di essere stati vittime dell'interruzione sulla linea francese. Ed ecco che si affaccia sulla scena il fulmine malandrino che si abbatte a Lucomagno su di un albero, e tutto si fa più confuso invece di semplificarsi, come mai la linea non è stata riattivata dal lato italiano? Scommetto che nessuno lo sa, ricordo bene che ci è stato raccontato che il nostro sistema non ha retto per colpa di questo o di quello. Marzano immediatamente affermo' che il sistema Italiano era debole per mancanza di centrali nucleari (sic), ma col fulmine, come la mettiamo ? Possibile che basti un fulmine per mettere una Nazione nel buio totale? Si affannarono i funzionari del Gestore della rete italiana a spiegarci che il fenomeno era imprevedibile, tanto più che erano scattate due linee, quella ordinaria e quella di emergenza. Poi ricordo intervenne Bertolaso, capo della protezione civile, non ci vedeva affatto chiaro e prevedibile o no il fenomeno, stabilì che visto che Svizzera, Francia e Italia sono collegate da un identico sistema di rete di fornitura di energia elettrica ed il fenomeno si era verificato su questa linea internazionale, i tecnici già partiti per fare il sopralluogo delle linee avrebbero verificato in quale punto e perché si era verificato il guasto. Qui si fermano i miei ricordi, ed una ricerca in rete mi ha regalato la solita solfa: faceva troppo caldo ed i ventilatori andavano al massimo. Dall'Enel di Scaroni arrivava invece la lamentela delle lamentele: la colpa di tutto è stato l'abbandono del nucleare. Ovvio . Gli ambientalisti ribattevano che no, la colpa era del fatto che noi non abbiamo pensato alle fonti rinnovabili fotovoltaico in testa, ma altri di un verde appena più pallido cominciarono a parlare dei bruciatori a metano, per esempio. Insomma ora ripensandoci mi viene da ridere, come ci hanno preso in giro bene! Domani al più tardi vi farò sapere tutta la verità, aspetto da Franco Parpaiola un altro anticipo sul suo libro, ci racconterà cosa davvero è successo quella notte e.. dopo. Spero che noi tutti si impari ad essere un po' meno boccaloni, visto che branco di lupi ci circonda..
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