La Sanità nel Lazio, la Polverini, i soliti giocolieri ed il doveroso pernacchio |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
sabato 24 aprile 2010 | ||||||||
Giocolando
dicono che si rinforzi la pazienza, la costanza e la fiducia in sé
stessi , ciò che
sembrava impossibile poco tempo prima,
diviene ordinario, così almeno su un sito che narra di giocolieri e
delle loro abilità.
Ed ecco che senza andare al circo posso assitere ad uno spettacolo
strabiliante di giocolieri di professione : i
politici, nientepopodimeno che dei veraci piddiini laziali
Questa volta sono di scena i più bravi, quelli che del giocolare con le parole e le grida ne hanno fatta un'arte. Nello specifico alludo a quei politici che nel Lazio hanno imperversato per decenni, tranne in regione una pausa con Storace , quelli che alla fine sono stati mandati via da una popolazione che li ha scartati nonostante la leadership accattivante di Emma Bonino ed il pasticcio assurdo delle schede del PDL che ha di fatto azzoppato uno dei contendenti. Ora, accaduto l'inimmaginabile, dopo che hanno perso nonostante combattessero con l'aiuto di una outsider di tutto rispetto e con l'avversari a mani legate, sono indaffarati a fare dimenticare le pecche maggiori della amministrazione di Marrazzo, un lavoraccio immane, ma d'altra parte qualcosa debbono inventarsi per potere esercitare la opposizione. Ci riusciranno? Difficile, perché giocolare necessita non solo di una sfacciata fiducia nelle proprie capacità, ma anche della intelligenza di non sottovalutare la capacità di attenzione e di comprendonio di chi ti sta guardando. E qui non ci siamo: i nostri amici sono molto male abituati, un po' viziatelli, hanno avuto spessissimo strade in discesa, comodi stuoini da calpestare e mille supporti da mano sinistra, ben ammanicata dove conta esserlo, ma soprattutto il silenzio o complice o spaventato o rassegnato del pubblico. Che io sappia il primo giocoliere di rosso vestito ( evito il nome , che personalizzare in genere poco o nulla mi piace), ha commentato con grande disinvoltura e deliziosa faccia tosta, alla Polverini che illustrava le sue priorità alla guida della disastrata regione Lazio con queste parole: «Ci sarà l'accorpamento delle Asl , e tutto ciò di cui abbiamo parlato in campagna elettorale per rendere ai cittadini un servizio efficiente e soprattutto facilmente accessibile. Sul ticket ai disabili, avevo detto che l'avrei eliminato - ha chiarito Polverini - e adesso stiamo valutando come fare dal punto di vista tecnico» Quindi primo punto , come promesso, dovrebbe essere quello di togliere il ticket ai disabili. Pronta risposta dalla opposizione, e voi laziali non ridete prego: «Nel porgere gli auguri alla presidente Polverini per il nuovo incarico di commissario alla Sanità del Lazio , ci auguriamo che il suo primo agire sia indirizzato a eliminare l'odioso ticket sui disabili. Un balzello infame che colpisce persone in difficoltà e le loro famiglie che, spesso, con amore e sacrificio se ne prendono cura. Questo sì, che sarebbe un atto di vera civiltà». Ora aspettiamo, qualora la Polverini dovesse davvero togliere il ticket che, come altre volte , pretendano per sé, in nome della segnalazione, il merito visto che una delle prime vergogne della giunta Marrazzo fu proprio la immissione del ticket ai disabili. A Roma dicono : " a regà... Nun famo a scordasse!!!" Comunque per questi scordarelli d'abitudine, er metterli al posto che loro spetta: nell'angolo, potremmo farci aiutare da Eduardo de Filippo che fece una stupenda spiegazione del pernacchio nel film l'oro di Napoli, indimenticabile. "Il pernacchio classico è una arte.. con un pernacchio come quello che vi ho fatto sentire - dice don Ersilio Miccio - durante una meravigliosa lezione di pernacchio che servirà a smontare un prepotente - ci si può fare una rivoluzione " Confesso che la tentazione è grande.
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