La Croce, il Rispetto e la Speranza , io non credente non ci rinuncio

Scritto da Marista Urru   
lunedì 19 luglio 2010


Gesù porta la croce

La Croce è un simbolo che ci accompagna da tanto di quel tempo che, almeno per quanto vedo in Italia, abbiamo smesso di considerarla, e se non fosse stato per gli attacchi  degli ultimi tempi, il Crocifisso sarebbe rimasto negletta immagine attaccata qua e là, spesso un po' a casaccio, sui muri delle scuole o di alcuni uffici, dove si e dove no, nel migliore dei casi espressione di arte in Chiese e Musei, nei fatti per molti, anche se preti, un oggetto di arredo o poco più.

Poi finalmente l'attacco insensato portato a questo simbolo, ci ha spiazzati e costretti a riflettere, sorpresa: quelli che più convintamente si sono ribellati alla sua eliminazione sono stati laici e non credenti, più forse e meglio di credenti e sacerdoti.









Forza immensa quella del pensiero di Cristo , uomo fra gli uomini,  che ha espresso un messaggio valido e necessario ancora oggi, messaggio che non è venuto da una classe sacerdotale, nè è stato estrapolato da miti e leggende, ma è stato intuito e raccontato da un uomo come noi, un uomo in carne ed ossa, che è morto su quel legno soffrendo pene atroci, per affermare un nuovo mondo, un nuovo modo di essere che sollevasse gli uomini del suo tempo e quelli a venire, dal male dell'uomo sull'uomo.

Le idee di questo profeta erano state tanto sconvolgenti per la realtà del suo tempo, da portarlo alla Croce, mentre il popolo, per lo stesso motivo per il quale lo uccidevano: per la forza delle sue idee che donavano il rispetto e  la speranza, lo acclamava come figlio di Dio.

Cristo in effetti rivoluziona il mondo nel modo più pericoloso per il Potere, Egli parla ad una umanità imbarbarita, dedita al materialismo più sfrenato, e che ha di conseguenza cancellata ogni spiritualità, dedita nei fatti alla indifferenza totale verso chi soffre, chi è debole, chi non regge il passo, gli oppressi e vilipesi, i deboli, i poveri, i vecchi, gli ammalati, le donne, i bambini.


Cristo si rivolge dunque a questa umanità oppressa ed umiliata nel suo essere umanità senza potere, e non dice loro, come i chierici per tanto tempo hanno fatto con noi: "Porta pazienza , è la vita, e tu contentati della preghiera - placebo" . No, Cristo parla agli animi degli oppressi e fa conoscere loro l' amore ed il rispetto di sè, e nel contempo redarguisce gli oppressori e gli ipocriti. Cristo si rivolge alle intime esigenze degli umili e dei diseredati, non offre loro pannicelli caldi, e carità, ma restituisce al loro intimo la dignità rubata dalla protervia dei potenti e dei prepotenti.

Per questo fu odiato, per quello che di davvero pericoloso per il potere seminava: l'amore di sè, l'accettazione di sè, il diritto  al rispetto ed alla speranza, il senso del divino come fonte di bene ed armonia, di Amore e Spiritualità.

Un messaggio che la storia racconta essersi sparso per il mondo tanto era necessario, tanto era atteso.

Un messaggio temuto dal Potere ancora oggi, un messaggio il cui simbolo è il Crocefisso , immagine che ci racconta a cosa arriva il potere quando si sente minacciato nelle sue radici , immagine  quindi quella del crocefisso  che non solo non dobbiamo nascondere, ma dobbiamo esporre più di prima, per ricordarci come appunto reagisce il Potere se e quando teme di essere in pericolo, e ben sappiamo che tanto più forte reagisce quanto più le sue radici sono contorte, malate, e traggono forza in vizi, ruberie, crudeltà, indifferenza, oppressione e sfruttamento dei deboli.

Guarda caso, proprio  oggi si vuole eliminare queso simbolo di amore , rispetto e speranza , e  proprio in un mondo che si vuole globale , ma non emancipato dal bisogno e dal dolore, bensì servo di pochi. Il nuovo mondo vede la ricchezza ed il benessere ritrarsi dalla gente comune per migrare verso pochi e noti,  ci  si contenta di parole ed enunciati accattivanti, ma che nei fatti  la società è violenta, sorda, grigia, ci stanno approntando un mondo in cui i poveri diventano sempre più poveri ed i ricchi sempre più ricchi,  e questo avviene nella accettazione supina dei molti.

Ecco dunque delinearsi, con mille e mille corifei , servi sciocchi del potere , un futuro  che vuole limitare il famoso welfare piuttosto che perfezionarlo, che vuole una sanità per i ricchi e niente o poca per i poveri.
Sciaguratamente  siamo arrivati alla totale indifferenza verso enunciati barbari che sbrigativamente evitano di approfondire il senso e la portata di quello che si porge come ineluttabile, facendoci contenti di leggine, grida ed appunto enunciazioni di principio che non vogliono in realtà incidere nemmeno un po' nella cultura e nelle coscienze, badando invece con cura ad addormentarle le coscienze , affinchè noi si arrivi ad accettare senza tante storie un mondo insicuro, in cui il prepotente è libero di schiacciare, uccidere, torturare il meno potente, dove le donne sono merce e oggetto di proprietà, dove i bimbi danno quasi fastidio, talvolta oppressi e spesso sodomizzati nella loro stessa famiglia, spessissimo privati della fanciullezza: bimbi che lavorano, bimbi che fanno la guerra, bimbi schiavi, bimbi "fortunati" abbandonati davanti alla tv o trasportati come pacchi in mille inutili attività pure di toglierseli dalla scatole. Ormai il destino di poveri e vecchi è quello di essere abbandonati.


E non è certo un caso quindi  che proprio oggi si voglia intensamente privarci anche del ricordo , del simbolo del sacrificio di Gesù di Galilea, torturato ed ucciso per averci parlato di Amore, di dignità,di giustizia, di perdono, ucciso per aver parlato alla coscienza degli uomini, quella coscienza che in mondo arrogante e materialista, ipocrita e violento, basato sulla forza del dio danaro, sarebbe un enorme impiccio.


Irrinunciabile  la Croce per chi non si trova a suo agio con le belluine forze del nuovo potere economico; irrinunciabile il Crocefisso, irrinunciabile la figura storica ed immensa di Gesù di Galilea, irrinunciabile anche e soprattutto per i così detti laici, per quelli che vedono in Cristo non un santino da tenere nel portafogli , come purtroppo per troppi credenti è ormai diventato, ma un Uomo, un filosofo, oserei dire, un predicatore di Amore , di bene, di dignità, un portatore di  rispetto, speranza di spiritualità per l'umanità,  che in sintesi ha messo le basi per una nuova cultura,  i popoli allora seppero comprendere, noi sembriamo molto meno  recettivi, eppure Dio sa se avremmo bisogno di svegliare le coscienze, di trovare la strada per farlo  ora e subito  in questi tempi infelici.

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