Marista e le piccole cose: la nota stonata |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
martedì 24 agosto 2010 | ||||||||
Sono uscita presto stamane : l'erba era
umida, il prato emanava un suo profumo particolare che non so dire.
Un passero incerto ispezionava i rami del pero sotto l'occhio attento di una cornacchia che pareva spiarlo ostile dalla cima del cipresso vicino. Un silenzio leggero era tutto intorno mentre serena si svolgeva la vita degli animali del giardino. Li osservavo, mi sono sembrati innaturali, sembravano attenti a non fare rumore ; una cincia si dedicava a raccoglier moscerini per i suoi nidacei tra i fitti rami del prugno, senza emettere il suo solito monotono richiamo, mentre furtivo un occhiocotto, poco più in là, faceva il bagno nella ciotola dei germani ancora addormentati, e lanciava loro brevi occhiate attente ed intimorite, nessun cinguettio, solo silenzio operoso ed assorto e qualche sommesso pigolio, perfino le gazze lanciavano il loro monotono richiamo senza eccessiva sonorità, breve. Mi è venuto da considerare che questi animali se non disturbati dal predatore più feroce, l'uomo, si rispettano e convivono serenamente secondo la loro natura. Che l'uomo sia nato da un errore del creatore piuttosto che da una sua volontà? In fondo è l'uomo da sempre l'elemento discordante e vandalico nei confronti della natura, forse Dio era davvero assai distratto quando lo ha messo al mondo. Forse è nell'equilibrio insito nelle cose che l'uomo si faccia fuori da se' . Dio se esiste, sta solo aspettando che la nota stonata si tolga dalle scatole, in fondo suo è il Tempo e Lui sembra proprio un tipo paziente.
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