Stati usurati? Colpa loro, Santa BCE non ha fatto errori. Ma non è proprio così, strane coicidenze

Scritto da Marista Urru   
lunedì 04 ottobre 2010


banche e usura

 

 Hanno combinato un gran casino, detto fuor dei denti e come me la sento: hanno messo l'Europa in mano al Potere Economico bancario, senza se e senza ma.

La BCE è l'unica Banca Centrale che se ne sta al vertice dell’Unione monetaria, senza dovere render conto a nessun Governo, a nessun Potere Politico, una pazzia che ci sta strangolando, la sua totale indipendenza è sancita da un Trattato internazionale.

 

 

 




Da questo deriva probabilmente la sua arroganza, pretende di governare la politica monetaria e senza ingerenze, d'altra parte gli Stati sono , molto opportunamente, stati privati di ogni potere di politica monetaria , di conseguenza la Banca Centrale si permette di assumere atteggiamenti da Sovrano assoluto. D'altra parte i politici se non possono esercitare la funzione monetaria, privi di un potere importantissimo, non sono liberi di esplicare a pieno le loro funzioni, e come aggiunta vengono irrisi come incapaci quando le cose vanno male. E' del 2 Settembre l'affermazione di Bini Smaghi che di fronte all'evidente fallimento degli obiettivi di Lisbona, ha avuto la arroganza di affermare che non l'Europa è fallita, ma chi “non è stato in grado di prendere le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi”, non mi risulta che come membro del board della BCE abbia fatto un minimo di autocritica, eppure di materia ce ne sarebbe stata, eccome.

Questi banchieri resi onnipotenti, come hanno usato il potere malauguratamente conquistato?

Si oppongono alla tassa sulle transazioni finanziarie, sorvolano su derivati tossici, operazioni finanziarie spericolate fatte con soldi non loro, cartolarizzazioni e truffe varie, tutta acqua fresca, loro , santi e bravissimi hanno assicurato la stabilità, così affermano e certo così sarà, perchè dubitare di loro, intanto si cuccano dallo Stato i soldi per porre riparo ai loro errori ed a quelli dei banchieri americani ed inglesi.

Menano gran vanto di aver messo in campo una moneta forte ( e rigida), che ci darebbe prestigio perchè è forte nei riguardi del dollaro, sarà, ma intanto questo portento di astuzia ci sta bloccando investimenti dall'estero e causando difficoltà alla esportazione, ma a lor signori, ufficialmente interessa il prestigio, L'Europa tutta in sostanza è ferma, anche gli stati virtuosi, chiamiamoli così, crescono meno del resto del mondo, questa sarebbe la stabilità di cui menano vanto? Davvero non sanno quello che fanno?

 

Scriveva ad Aprile la Malfa sul foglio un bell'articolo, ovviamente ancora attualissimo, visto che lor signori non deflettono, “La Bce non è Vangelo” http://www.ilfoglio.it/soloqui/2252

In cui tra l'altro scrive:

Se poi oggi i governi dovessero pensare di utilizzare stimoli fiscali per promuovere lo sviluppo, guai a loro, perché così facendo metterebbero a rischio quella solidità dell’euro che la Bce ha fatto tanta fatica ad affermare. La banca quindi pretende non solo di fare ciò che ritiene nel proprio campo. E’ il giudice anche dei comportamenti altrui: pretende il monopolio assoluto sulla politica economica dei paesi che sono passati all’euro. E’ un’accusa troppo spinta? E’ un processo alle intenzioni? Basta leggere la parte finale del catechismo di Otmar Issing per rendersi conto che non è cosi. Nella Bce circola davvero questa visione del mondo. Le prospettive future dell’Unione monetaria sono incerte – scrive Issing – perché in effetti i paesi membri sono e restano diversi fra loro;  le loro economie non tendono a convergere e non emerge  una visione comune della necessità inderogabile della disciplina fiscale.

Qui in un certo senso si rivela la contraddizione di fondo dell’impostazione ortodossa di cui Issing è l’interprete principale. Secondo l’opinione generale l’unione monetaria è soltanto una parte del più ampio progetto di unione politica europea. Issing stesso cita una frase del cancelliere Helmut Kohl: “Non lo si ripete mai abbastanza. L’unione politica è la contropartita indispensabile dell’Unione economica e monetaria”. E aggiunge Kohl: “La storia recente, non solo quella della Germania, ci insegna che l’idea che un’unione economica e monetaria possa essere sostenibile nel tempo in assenza di un’unione politica è un errore” (pag. 229). Ma in fondo, per Issing, l’unione politica farebbe correre molti rischi alla moneta unica, almeno alla moneta unica basata sulla filosofia di cui egli è l’assertore. Potrebbe venire – egli teme – la tentazione di introdurre una politica sociale europea con il rischio di aumentare la rigidità dei mercati. Potrebbe venire l’idea di estendere i trasferimenti di reddito, attraverso la finanza pubblica, da una regione all’altra. Potrebbe sorgere l’idea di affermare un primato della politica anche sull’indipendenza della Banca centrale. Ecco perché “bisogna guardarsi bene dall’interpretare qualunque passo verso una maggiore integrazione politica come un passo tale da assicurare il successo di lungo termine del mercato unico e dell’unione monetaria” (pag. 231).

 

In realtà una situazione terrificante si sta delineando, una situazione che comprende la Bce, in posizione di forza, opposta ai Governi della Unione, forte anche rispetto alle altre banche centrali, ma lo strangolamento usuraio tocca in qualche modo anche altri Stati meno improvvidi di quelli europei, abbiamo Governi sotto attacco del Potere Economico che, con una operazione preparate nel tempo, li sta strozzando. L'antagonismo, il conflitto per la egemonia, si è globalizzato, addirittura le Nazioni sono messe sotto scacco da lobby e poteri bancari internazionali, Stati – Nazione destinati a sciogliersi come neve al sole mentre la politica indebolita , cade sotto i colpi degli usurai, delle truffe bancarie, dei rating emessi da istituti in conflitto di interessi che nessuno rimuove, e in questo modo truffaldino e sostanzialmente imbecille, noi popolo un tempo sovrano, privati di ogni potere politico sia pure larvato restiamo in mutande.

 

Della politica scriveva il Duverger.

 

In definitiva l'essenza stessa della politica.. è di essere sempre ed ovunque ambivalente. La vera raffigurazione dello Stato è l'immagine di Giano... essa esprime la più profonda realtà politica... Lo Stato è sempre e dappertutto, al tempo stesso , strumento del dominio di alcune classi sulle altre, utilizzato dalle une a svantaggio delle altre.. e mezzo per garantire l'ordine sociale, ed una qualche integrazione di ognuno nella collettività, a vantaggio del bene comune”

 

Niente di nuovo, antagonismi e conflitti fanno parte della storia, lotte di potere tra governati e governanti, e fra governanti. La società è attraversata e devastata da lotte, questo da sempre , per brevità: Caino ed Abele, insegnano.

 

Abbiamo sempre avuto gruppi dominanti e dominati che comunque ricevevano in cambio un certo ordine sociale e protezione. I dominati naturalmente hanno sempre lottato per strappare spazi e concessioni ai dominatori, a volte li hanno rovesciati, vi si sono sostituiti, diventando dominatori, uguali a tutti gli effetti a coloro che avevano osteggiato.

Questi nuovi dominatori che offrono nulla, come moderni pirati prendono, esigono le spoglie di una guerra che portano avanti sotterranea da decenni, finchè da dentro il Paese qualche sciagurato non ha abbassato il ponte levatoio per facilitargli l' Opera, e correva l'anno 1992.

 

Se cadono gli Stati e il potere, compreso quello impositivo, va nelle mani di burocrati collegati al potere usuraio, perderemo ogni libertà, ogni futuro.

Questa è la strada tracciata dai burokrati della Commissione Europea, sconosciuti che vanno a braccetto di lobby e Corporazioni, che chiedono di tassarci e intanto incamerano stipendi facoltosi e, una volta lasciata la Commissione, mentre sono in attesa del nuovo lavoro, in posizione di prestigio e profumatamente pagati in genere da una banca o da una Corporazione, pretendono noi gli si paghi un sussidio di disoccupazione di 11mila euro.

 

Eppure non è questa la galera che speravamo, da sempre il sogno, il mito che ci hanno fatto passare sotto il naso è il raggiungimento di un benessere tale che le lotte sociali possano cessare, da sempre favoleggiamo il raggiungimento , grazie ad uno o ad un altro sistema politico, di una specie di eden immaginario, in cui lo sviluppo ed il progresso porteranno ad una vita mediamente serena ed operosa per tutti.

 

Appunto di un mito stiamo parlando, perchè una società di perfettamente integrati grazie al progresso ed alla abbondanza dei mezzi e delle risorse, è irraggiungibile nei fatti, sia da parte delle società capitalistiche, che da parte di quelle marxiste: Nelle une e nelle altre, non appena si esce dall'enunciato su carta, l'egoismo resta la molla fondamentale che produce i conflitti e la penuria per i molti a favore della ricchezza e del potere dei pochi, così è crollato il Moloch Russo, così sta crollando il Moloch Americano. Senza contare che poi il concetto di abbondanza è relativo, lo vediamo : i bisogni crescono con il progresso e con l'abbondanza, davvero è un po' come la gara tra Achille e la tartaruga. Sparito il bisogno primario del cibo, ne sorgono altri, è inevitabile, i bisogni di un adolescente dei nostri giorni differiscono di molto anche per valore economico da quelli di un adolescente del dopo guerra, per esempio. Man mano che il progresso tecnico avanza, come sta succedendo ai giorni nostri, il Potere aumenta la sua oppressione, ne ha tutti i mezzi : le intercettazioni, le telecamere , i chip, il potere ci può controllare e spiare in ogni momento ed azione o quasi.

Il potere si sente forte e ne approfitta ovviamente, visto che è incessante la lotta tra chi ha e vuole mantenere ed accrescere quello che ha e chi viene tenuto nella condizione di penuria, assoluta o relativa. Il potere si difende circondandosi di supporter, diciamo, polizie, soldati, funzionari, esattori, si ha quindi con il progresso tecnico una vera e propria ipertrofia della burocrazia, non solo a causa della necessità di acquistare facili consensi nel periodo del voto, quanto piuttosto per aiutare una pervasività capillare dello Stato nel sistema e nella vita dei cittadini, ogni loro più piccola mossa ed interesse vengono valutati, studiati , tarati, qualcuno deve fare questo immenso lavoro di controllo e schedatura che non ci abbandona dalla nascita, ecco una pletora di burocrati che hanno un potere parcellizzato, ma enorme nel complesso. Si è usata con felice intuizione, a rappresentare questa situazione, l'immagine del cittadino privato di ogni libertà da mille cordicelle che nel loro insieme lo bloccano come avviene a Gulliver.

 

Quindi il progresso tecnico e la conseguente ricchezza di mezzi, nei fatti porta minor libertà e minore benessere anche materiale: la burocrazia è costosa e nei gradi medio/alti superpagata, anche per stare a casa, la sua unica funzione è il controllo capillare, ne deriva che nei fatti ti immobilizza e spegne la creatività, il desiderio di fare.

In questa situazione pochissimo esaltante, proprio quando sarebbe stato necessario per i cittadini trovare la forza di opporsi al potere che ingabbia e opprime, quando cominciavano a capire cosa bolliva in pentola, zac! Si affaccia la globalizzazione. Il Mazziere ha rimescolato le carte ed ha preteso di accelerare quello che doveva e poteva essere un movimento spontaneo e graduale dei popoli.

 

Certo non lo ha fatto per venire incontro ai nostri interessi e non credo neanche a quelli dei popoli che cerca di strappare alla propria terra, povere pedine sbattute in paesi estranei, dove forte è il senso di frustrazione e di scontentezza che provano; eppure i mezzi per aiutarli nelle loro terre ci sarebbero, anche se vogliono farci credere il contrario, mentre le ricche oligarchie mondiali, se la godono, ci hanno rovesciato miglia e migliaia di disperati incolpevoli, buttati proprio entro gli Stati Nazionali, costringendoci a rinunciare a quel poco di welfare che avevamo, a molta sanità, per fare spazio ai disperati del mondo.

Nel frattempo i banchieri , ufficialmente , si giocavano a zecchinetta i nostri averi, spinti dalle banche di investimento provavano a rimpinguare le casse col guadagno facile, giocando in borsa, e perdevano un sacco di soldi, costringevano poi gli Stati ( cioè noi ) a rifocillarli e lo abbiamo fatto più di quanto ci sia stato detto e spiegato ed è stato fatto in mille modi, comunque sempre di tasca nostra, il conto è stato salatissimo.

 

Se fosse in atto una guerra per il predominio tra lobby economiche e politici, srebbe stata una manovra perfetta, da manuale bellico, un accerchiamento su due fronti, chi sa se ha un nome specifico nei manuali di guerra! Ora costoro dalla BCE, dicono per bocca di Bini Smaghi, che la colpa della crisi non è stata dei banchieri, ma degli Stati, che non hanno saputo prender le giuste misure, ce ne vuole di coraggio e di arroganza! Ma nessuno ha il coraggio di ribattere mentre questi ci rovinano e rubano il futuro dei nostri figli. Molti italiani ancora non hanno capito cosa li aspetta, tempo fa pronosticai che la asticella si sarebbe alzata fino a toccare chi si sentiva intoccabile, mi hanno tacciata di essere io un mostro,una cattiva persona, una che augurava il male ai potenziali figli degli ammiratori dei facilitatori del 1992! Roba da pazzi!

Eppure è quello che pochi giorni fa ha affermato la BRI in una esternazione per bocca di un alto funzionario di cui non ricordo il nome che affermava che ci si deve render conto che “l'asticella va alzata”, tutti possono e debbono fallire, banche e famiglie e singoli, non c'è più tempo, altrimenti il sistema soffre. Morire per il sistema, questo ci chiedono e stanno ottenendo, quanti hanno fallito, hanno chiuso, si sono ammazzati?

Bugiardi!! Vogliono solo la dissoluzione degli Stati, ultimo tenue baluardo al governo degli USURAI, basta leggersi bene  e con attenzione l'articolo di La Malfa, che riporta  le parole di ISSING, chiare  ed evidenti.

In fondo questi banchieri stanno mirando a quello a cui aspiravano le Brigate Rosse, la dissoluzione dello Stato, cominciando da quello Italiano,il più debole, ma i brigatisti sono in carcere, anche quelli che non hanno ammazzato nessuno, anche solo per aver detto che erano contro lo Stato. Qualcosa non quadra.

 

 

 

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  Commenti (2)
1. derivati ed enti locali
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 04-10-2010 18:11
Si balla e credo anche da noi. I nostri stupidissimi e avidissimi enti locali si son presi parecchi titoli tossici da quella banca, Il comune di Milano con albertini e pare anche altri, so della Ato4 di acqua latina. Comunque temo sia solo la prima pietra delle frana
2. La vittoria di Piro.
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 04-10-2010 17:17
Salve Marista 
E da questa mattina, la Germania ha la sua bella Bad Bank dove sono stati già depositati 175 miliardi ammalati,della Hipo Real Estate Bank. 
ciao. 
 
 
Ciao.

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