Raitre: a Benigni 250 mila euro per trenta minuti. Al di sopra ed al di sotto, un gioco sporco |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
mercoledì 20 ottobre 2010 | ||||||||
Popolo... tiè!
Duecentocinqantamilaeuro, ecco, scritta così, diluita graziosamente su varie lettere dell'Italico ( o Italiota, non so ) alfabeto, la cifra , anche se è corrispettivo di 30 minuti di prestazione artistica, fa un po' meno effetto. Ho ascoltato, come molti, la argomentazione, giusta, di Saviano: quei trenta minuti sono anche a fronte di un pingue incasso pubblicitario, per altro già intascato da mamma rai, se non ho capito male. E possiamo aggiungere che sono anche la remunerazione di un bravo attore del calibro di Benigni, che ha gran seguito di pubblico ( non mio, lo trovo ripetitivo, ma si tratta di gusti personali) che non puoi certo pagare con caramelline. Detto questo, lo scandalo resta, la cifra è folle e per capire quanto, bisogna fare alcune considerazioni
La cifra è folle, e non solo perchè siamo in situazione di crisi economica, è assurda e folle in assoluto, e rimarca ancora di più, se ce ne fosse ancora bisogno, l'abisso , credo ormai incolmabile, che negli anni si è creato fra la società così detta civile e quello stuolo di Italiani, che resta pur sempre una minoranza, che vive nell'empireo del danaro a rivoli. Purtroppo quel danaro a rivoli viene dalla società civile. Mamma Rai nello specifico, oltre a cifre mai ben svelate, credo, di pubblicità, che arricchirebbero qualsiasi altra impresa, incassa il canone. Ed arriviamo ad un nodo doloroso: anche i soldi della pubblicità purtroppo vengono dalla società civile, vi ricordate che tale società civile siamo noi, accusati di vivere al di sopra delle nostre possibilità? E dove credete che le Imprese trovino quelle cifre stratosferiche che riversano a fiumi nella pubblicità? In quello che noi consumiamo e paghiamo al di sopra , molto al di sopra del suo intrinseco valore, questo è il sistema cervellotico e truffaldino studiato per spremere il "consumatore", anche se dovesse esser parsimonioso, spenderà sempre oltre il valore di ciò che acquista. Questa sostanziale truffa avviene a fronte di remunerazioni, per i componenti della società civile quasi sempre al di sotto del valore del lavoro prestato, per poi essere costretti a versare tasse troppo spesso al disopra delle singole possibilità. Ma al di sopra delle nostre possibilità sono anche le remunerazioni dell'ambardan burokratico, che è poi quello che arriverebbe , senza batter ciglio, a concordare 250 mila euro per trenta minuti di prestazione artistica. Al di sopra delle nostre possibilità sono gli sprechi assurdi della politica, le sedi regionali all'estero, i costi di Camera, Quirinale e Senato, gli stipendi dei boiardi, e potrei continuare in una infinita litania di follie infami e vergognose, tutte pagate da noi cittadini/sudditi , al di sopra delle possibilità di poveri cristi tassati mediamente al disopra delle effettive possibilità, costretti a tariffe al di sopra delle possibilità, con remunerazioni al di sotto, molto al di sotto. Inutile giocare con i numeri al riguardo e contestare, il lavoro , quello vero, è remunerato molto al di sotto del valore e delle necessità indotte a forza da un sistema piratesco e truffaldino che gonfia il guadagno di alcuni, per lo più spesso solo cialtroni, a discapito dei molti. In questo modo si affossa un Paese, oltre tutto avendo la faccia di corno di venirci a raccontare che NOI viviamo al di sopra delle nostre possibilità. A Roma si usava una espressione colorita, ma innocua: " Te possino ..." Ma di quanti tortori ci dovremmo fornire? E poi servirebbe?
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