La crisi fasulla la corruzione la ribellione e.. gli stipendi vergognosi dei manager |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
mercoledì 12 gennaio 2011 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Mi dicono: "Quando trovi uno schiavo che dorme, non svegliarlo; forse sta sognando la libertà".
Rispondo: "Se trovate
uno schiavo che dorme, svegliatelo e parlategli della libertà.
( K. Gibran)
Ci troviamo a vivere in tempi particolari, siamo solo dei moderni schiavi, eppure a volte mi sembra che di questa particolarità ne abbiamo tutti scarsa o nulla consapevolezza. Ci affanniamo a cercare un colpevole, della tanto strombazzata crisi, un capro espiatorio, eppure a ben vedere il colpevole finale è uno, anzi la colpevole finale è una, ed è la umana avidità che porta alla incomprensione del mondo intorno, della umanità, dell'ambiente, della vita tutta, ed infine ad una specie di autentica follia distruttrice, allo sfruttamento ed alla schiavizzazione dell'uomo su l'uomo. Le belve feroci, sono meno feroci degli uomini avidi. L'uomo è forse fra gli animali, e non dico nulla di nuovo, il più stupidamente feroce in quanto, sebbene dotato di raziocinio, quando si tratta di predare è più stupido del più stupido pescecane. Non sa nemmeno approfittare dei momenti i cui maggiori sono le risorse e quindi egli potrebbe meglio vivere in armonia con i suoi simili, invece l'istinto predone e feroce, il desiderio di potere e supremazia hanno il sopravvento sulla ragione. E attualmente ci risiamo: potremmo godere di migliore salute, di maggiore cibo, di pace e benessere, dedicandoci quindi a chi ha meno senza privarci che di pochissimo. Invece la antica maledizione della avidità ci sta ammazzando. In periodo di forte progresso tecnico /scientifico, invece di governarlo per il bene , lo si usa per il male. Invece di aiutare i paesi più poveri con onestà, disonestamente si fa di tutto per farli indebitare di più costringendoli ad imporre nuovi ed inutili sacrifici alle loro popolazioni, si provoca il loro degrado, la caduta dei vecchi valori senza aiutarli a crearsene dei nuovi che siano di appoggio alla loro crescita anche spirituale, mentre le vecchie elites combattono quasi solo per mantenere i loro privilegi, masse di poveri ed emarginati, questo il prodotto del progresso tecnico scientifico, una follia tutta umana, una follia frutto dell'egoismo, dell'arbitrio, della arroganza. Una minoranza di privilegiati vive nella abbondanza , mentre le privazioni della massa via via aumentano. La politica alcuni la considerano come lotta per il potere e questi, che lo ammettano o meno, la considerano u n mezzo per ottenere un profitto per ottenere privilegi, per soffocare le minoranze, altri invece sinceramente la concepiscono come un mezzo per portare nella comunità ordine e giustizia e questi sono più sensibili alla ricerca dell'interesse generale e del bene comune, dal qual si aspettano benefici indiretti per sé e per le generazioni future. Questa poi risulta una semplificazione rispetto alla realtà ed alle sue inevitabili complicanze , alle ambivalenze ( Giano bifronte come raffigurazione dello Stato, la dice tutta ) che la natura umana porta con se come inevitabile retaggio. Ed eccoci ai nostri tempi particolari di sfruttamento intensivo delle risorse, anche di quelle umane. L'uomo sfrutta e inganna l'uomo. Il potere ci manipola, ci truffa, ci spreme oggi più che mai, sempre nascondendosi dietro false motivazioni che servono a farci stare quieti e non reagire. Ora si sta facendo di tutto pare a me, per difendere gli interessi dei capitalisti a discapito dei popoli, ci hanno ammaliato per esempio parlandoci di “libera impresa”, ci abbiamo creduto, abbiamo creduto di potere più agevolmente lavorare ai nostri piccoli affari, che invece sono stati soffocati, grassati, distrutti in nome dei grandi affari capitalistici, libertà di impresa significava libertà di impossessarsi dei beni comuni, acqua, strade, servizi, salute e da destra e da sinistra, il piano era lo stesso, cambiava solo il modo di “raccontarlo” alle rispettive basi, inebetite dallo spauracchio del nemico: comunista o capitalista. Insomma guerreggiano contro noi apparentemente separati , ma colpiscono uniti la classe dominata, schiavizzata. Bisogna arrivare a capirlo, arrivare ad aver chiare le regole del gioco , altrimenti saremo sempre perdenti: cornuti e mazziati. E questa crisi voluta , studiata e cercata per estorcere ricchezza dalla base e sospingerla verso i dominanti, ci ucciderà. Vi risulta che i nostri politici siano disperati dal dominio feroce e spesso crudele delle banche ? No, infatti hanno permesso che si infiltrassero senza che ve ne rendeste bene conto persino nella amministrazione della cosa pubblica, in un conflitto di interessi senza pari e del quale nemmeno avete la percezione, eppure è così e ci arriveremo a parlarne .
La ribellione
La ribellione è in atto nel vicino magreb, dice il sociologo Abdul Rahman Mabtoul, «la responsabilità della protesta ricade sul governo che ha falsificato la realtà e le cifre dello sviluppo economico del paese. Gli algerini hanno vissuto un'illusione che al risveglio li ha trascinati verso la rabbia sociale. Quando le cifre governative parlano di una inflazione ridotta al 4,5% e una disoccupazione al 10%, ci rendiamo conto che questi signori non vivono in Algeria. Li invito a visitare l'interno del paese, per toccare con mano la realtà dei fatti: il potere d'acquisto degli algerini si è ridotto enormemente, viviamo in un paese ricco con un popolo povero». Infatti l'Algeria dovrebbe essere un paese ricco, e lo è, possiede anche il famoso petrolio, ma è successo che si è avuta «l'accumulazione di ricchezza nelle mani di pochi non meritevoli, nel senso che si sono arricchiti grazie alle frodi e alla corruzione, ha creato una vuoto di valori nella società algerina. Il divario tra la massa di poveri e la cricca di arricchiti ha smembrato le relazioni di fratellanza e i valori di giustizia conquistati dalla lotta di liberazione. Un'oppressione politica che dura da decenni, il permanere delle leggi d'emergenza, il basso livello di vita, la disoccupazione sono le molle che hanno portato a questa rivolta. Questo malessere sociale non si può affrontare con le forze di polizia. Nell'animo dei giovani, che hanno attaccato i beni pubblici in questi giorni e si sono scontrati con gli agenti, alberga un'odio sociale originato dall'impotenza di poter incidere e cambiare il corso delle cose».
Tutto il maghreb si è infiammato , morti, feriti, distruzione. Si è stanchi di vedere che pochi hanno tutto e tanti soffrono penuria e privazioni. Inutile sparger cifre falsate, non incantano nessuno, i governanti dovranno capire per amore o per forza che il popolo pecorone, utile beota, va sparendo, meglio si sbrighino a capire.
E veniamo a noi, la casta in Italia è stata denunciata, irrisa, raccontata , recitata , e se ne frega bellamente, non ha paura, sanno di essere ben organizzati, ci hanno bene schiavizzati e rimbecilliti, non ci muoveremo. Divisi e parolai, sempre proni al potere, da anni subiamo senza urlare, senza protestare i cortei di protesta sono fuffa ben organizzata, si fa il corteo, si protesta e i caporioni si mettono d'accordo al ribasso, poi vanno a cena sulla stessa terrazza chic o nello stesso locale col cattivo capitalista o sbavano per un incontro col grande banchiere o per potere addirittura partecipare ad una cena con lui. E mentre i dipendenti soffrono , sottopagati, licenziati, in cassa integrazione, precari, costretti ad aprirsi costose partite IVA per le quali lo Stato tramite Agenzia delle Entrate si succhia fino al 50% del tuo guadagno pari a meno di mezzo stipendio normale, meno di un rimborso spese e tu giovane disperato lavori e paghi tasse da ladrocinio, per sentirti uomo, per non sentirti parassita, lavori praticamente gratis , ecco cosa si cuccano i manager, spesso incapaci, spesso corrotti, spesso inutili.
LA LISTA COMPLETA:www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2010/03/stipendi-manager-2009
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