Italiani popolo di santi, navigatori e donatori forzati a chi ha il potere di estorcere |
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Scritto da Marista Urru | |||||||||
martedė 06 settembre 2011 | |||||||||
E già, gli Italiani sono sempre più poveri, sempre più tartassati e vessati dal fisco e dai suoi sgherri, spogliati da banche e burokrazie, minacciati dall'Europa e da una Merkel che deve coprire le sue miserie ed i suoi errori mettendo avanti le nostre , e severa intima: Pagate! Eppure quanto sono generosi! Molti come me sono deprivati della pensione grazie ad inciuci ed impicci, e sia mai arrivassimo a provarli quegli strani movimenti occulti, meglio cambiare le regole , e pace per i diritti eventualmente acquisiti, mai ci restituiranno come onestà imporrebbe i versamenti silenti, versati senza che possano maturare una pensione, col cavolo, siamo in Italia la patria dei diritti rubati ! Piuttosto ti può capitare che l'Inps ancora ti perseguiti implacabile anche se mai vedrai un cent di pensione, e lo sanno bene visto che a suo tempo ci si impegnarono perchè così fosse, ed avevano i loro bravi motivi, migliaia di motivi! Ma non dobbiamo odiarli. Quindi se anche se vi capita come alla sottoscritta, non dovete arrabbiarvi, dovete continuare ad esser generosi. Esistono i CONTRIBUTI FIGURATIVI, versati dall'Inps senza onere a carico del lavoratore, sono regolati minuziosamente, intendiamoci, tutto legale e che i lavoratori elencati ufficialmente ne abbiano diritto è evidente, leggere la pagina INPS a riguardo riempie il cuore, tutto giusto ...epperò, io so che stiamo pagando a diversi Parlamentari pensioni figurative, il più noto è il solito Scalfaro che in tre anni di magistratura ha accumulato delle condanne a morte evitabilissime e ha portato a casa più di 4000 euro netti di pensione che a noi costano il doppio.. tutto grazie a contributi che NOI gli abbiamo regalato, insieme alla scorta, e un paio di auto blu..quisquilie e pinzillacchere, se non che, a quanti altri questi graziosi doni? Per ora ho trovato su Libero news questo articolo sui doni che elargiamo senza essere nemmeno stati informati , a sindacati e sindacalisti:
SINDACATI LE FINTE PENSIONI Sono un vero esercito. Poco meno di un milione di persone. Qualcuno per otto ore al mese, qualcuno per 16, altri ancora per giornate, non pochissimi tutti i giorni. Sono gli italiani che hanno un lavoro, ma ne fanno un altro a spese di tutti i contribuenti. In gran parte sindacalisti, in parte politici a tutti i livelli. Tutti insieme valgono circa 60 mila dipendenti a tempo pieno all’anno. Oggi in servizio, domani in pensione. Grazie ai contributi figurativi che lo Stato e quindi i contribuenti versano loro. Perché basta essere delegato o dirigente sindacale o godere di permessi e aspettative, in parte retribuite in parte no, per mandato elettivo per vedersi versare figurativamente dall’Inps contributi pensionistici aggiuntivi.
Quei permessi costano alla collettività quando vengono presi perché in gran parte vengono retribuiti. Ma costano il doppio perché per ogni ora accumulata viene versato il relativo contributo figurativo dall’Inps. È un regalo vero e proprio fatto grazie alle leggi che si sono sovrapposte nel tempo a centinaia di migliaia di rappresentanti sindacali. A cui è stato aggiunto un altro regalo: con un minimo di contribuzione aggiuntiva da parte della struttura sindacale in cui militano, tutti loro potranno prendere una pensione più ricca al momento opportuno. Lo stesso accade per tutti i parlamentari eletti, per i consiglieri regionali, provinciali e comunali. Due caste che si sono incontrate - politici e sindacati - e sono subito andate a nozze mandando naturalmente il conto agli italiani.
Quel privilegio vale oro. E passa davanti a tutti gli altri. Il periodo di mandato elettivo, così come il tempo passato a fare attività sindacale in distacco o permesso può essere conteggiato anche ai fini dei 35 anni di contributi per ottenere la pensione di anzianità. Per fare un esempio, la normativa in vigore non consente di calcolare in quei 35 anni il periodo di malattia o di disoccupazione (due condizioni non certo scelte dai lavoratori) in cui sia scattata la contribuzione figurativa. E ora sembra non conteggiare nemmeno più il periodo di servizio militare e quello trascorso in università prima di arrivare alla laurea. A sindacalisti e politici invece è concesso un tappeto rosso perfino a livello previdenziale. Nella pubblica amministrazione secondo il censimento - non esaustivo - compiuto da Brunetta, fra distacchi e permessi sindacali con o senza retribuzione annessa ci sono ogni anno 4.442 dipendenti pubblici a tempo pieno a cui vengono versati i contributi figurativi e che senza calcolare questi hanno già un costo annuo per lo Stato di 121 milioni di euro. A questi si aggiungono nel comparto pubblico aspettative e permessi per ricoprire funzioni pubbliche elettive per 2.239 persone fisse all’anno. Costano nell’immediato 67 milioni più i contributi figurativi che l’Inps deve versare.
Nel comparto privato ci sono altri 4 mila dipendenti in aspettativa o permesso per ricoprire funzioni pubbliche elettive, e oltre a questi c’è tutto l’esercito di sindacalisti in distacco, aspettativa o permesso. Secondo il cislino Bruno Manghi (citato da Stefano Livadiotti nel suo libro-inchiesta “L’altra casta”) «oggi in Italia ci sono 700 mila persone con mandato sindacale a tutti i livelli: delegati, dirigenti, membri di commissioni». Metà di loro ha diritto a otto ore di permessi retribuiti al mese, al di là dei distacchi. Gli altri possono prenderne il doppio. In tutto fanno otto milioni e 400 mila ore mensili di permessi. Valgono 43 mila assunti a tempo pieno all’anno. Il costo dei permessi viene pagato dai datori di lavoro, imprese pubbliche o private. La contribuzione figurativa su quelle ore valide per la pensione è a carico invece di tutti gli italiani, visto che la versa l’Inps.
A questi privilegi assoluti (di cui godono più della metà dei componenti delle segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil) si aggiungono quelli scandalosi consentiti a 40 mila italiani, dipendenti di partito e sindacalisti, dalla legge Mosca che consentì con centinaia di falsi e abusi la ricostruzione post guerra di carriere previdenziali. Furono regolarizzati gratis 8 mila funzionari del Pci, 9 mila della Cgil, 4 mila della Dc, 3 mila della Cisl, 2 mila del psi, 1.385 della Uil. Beneficiarono di quel dono-scandalo personaggi oggi ancora ben noti alle cronache politico-sindacali: da Sergio D’Antoni a Giorgio Napolitano, da Franco Marini ad Achille Occhetto. Questi contributi graziosamente regalati valgono secondo stime attendibili più di 500 milioni di euro all’anno. Più di quanto pesi il no al riscatto della laurea. Bisognerebbe farci un pensiero serio.
di Fosca Bincher 31/08/2011
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