Italiani e Stato con Monti un inferno di iniquità in cui vige la legge del più forte |
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Scritto da Marista Urru | |||||||||
giovedì 19 aprile 2012 | |||||||||
![]() Vale a dire che le Banche proporranno un plafond di investimenti per le PMI di miliardi insieme a tre diverse modalità per sbloccare e rendere liquidi i crediti verso PA e fra tanti paletti che man mano si evidenziano , sbuca anche un ruolo non meglio chiarito del Ministero col Fondo centrale di garanzia. Tutto da definire e non facilissimo da realizzare, ma una prima considerazione a caldo diciamo sorge spontanea: si rendono conto i manovratori di cosa percepisce il cittadino da questo marchingegno?
In soldoni e nei fatti abbiamo uno Stato debitore nel complesso di almeno 70 miliardi di euro, accumulati in anni verso PMI che sono state danneggiate dai suoi ritardi spesso fino al fallimento e non solo, ma addirittura fino alla soluzione finale:al suicidio del titolare. Di questo lo Stato , i suoi burokrati delle varie Agenzie di derivazione bancaria, le Banche, non ritengono di dover rispondere, ma in compenso son convinte che, parole di Passera, “ immettere nel sistema 20 miliardi di liquidità o forse, chi sa , qualcosa in più, FARA' LA DIFFERENZA” Se davvero questo è il metro di valutazione dei debiti e dei crediti, se davvero gli Italiani sono cittadini di una democrazia e non sudditi assimilabili a servi della gleba assoggettati a dei padroni iniqui, questo metro di valutazione deve essere sostanzialmente reversibile, ma così non è. Ad occhio e croce, considerato che il cittadino debitore paga interessi, more da capogiro, diritti , spese, che fanno quadruplicare ed oltre il suo debito, mentre lo Stato si è auto esonerato da questo pondo, ipotizziamo un debito di 100, Equitalia dovrebbe esser più che soddisfatta ad incassare 30 , e questo dovrebbe “fare la differenza “ , già, ma la differenza fra cosa ? Forse Passera intende dire che tra 0 e 30, per le imprese 30 fa la differenza, che nel complesso possono accontentarsi, poi si vedrà , si procederà per gradi prima i creditori verso amministrazione centrale, poi si vedrà per quelli che vantano crediti verso Enti locali: regioni, province, comuni. E se gli Italiani pretendessero di attenersi anche loro a questa nuova valutazione dei debiti, almeno quegli Italiani che non certo per propria colpa, e sono tanti ormai, si trovano in situazione di bisogno, magari proprio perchè lo Stato, non solo non paga, ma tramite Equitalia ai malcapitati che gli debbono soldi arriva a rovinare la vita , miope, inesorabile, iniquo. A tale proposito due giorni fa sul Sole 24 ore , il giornalista Giuseppe Chielino, a proposito della necessaria definizione degli standard di certificazione dei crediti, mette le mani avanti : i fornitori della PA dovranno avere una certificazione, ma non basteranno le copie delle fatture, un bel paletto ed ecco una bella certificazione telematica, un progresso lodevole , una bella semplificazione (?) , forse, ma intanto il sole 24 ore fa notare che esiste “una tendenza fisiologica di qualsiasi creditore a sovrastimare quanto gli è dovuto”, chi sa che intende dire o adombrare. In verità gli italiani si son dovuti dolorosamente render conto della tendenza di un creditore a sovrastimare i propri crediti, con effetti rovinosi per molta povera gente. In Italia lo Stato ha spesso fatto sfracelli tramite le sue Agenzie perchè “fisiologicamente “ convinte di poter vantare verso il cittadino crediti inesistenti, o spesso gonfiati, e poichè contemporaneamente sono state rese libere per legge di imporre, pignorare, requisire persino gli strumenti di lavoro, fino ad impedire irrazionalmente (?) ai malcapitati di lavorare per ripagare i debiti, si è prodotta una vera e propria macelleria sociale i cui effetti hanno portato un sacco di malcapitati ad uccidersi. Peccato che il così detto cittadino ( schiavo), non possa fare altrettanto con i crediti che vanta verso la PA, lui come giusto, deve certificare le sue pretese con FATTURE, certe, evidenti, comprensibili, valide, i suoi fisiologici convincimenti non contano nulla, e mentre la PA onora i suoi debiti a babbo morto, per il cittadino, benchè notoriamente vessato da un peso fiscale il più alto ed iniquo d'Europa, ogni ritardo comporta interessi usurai, more , spese, che possono portare chi fosse in grave difficoltà a perdere la casa, l'auto, i mezzi per lavorare. Da qui la su detta serie di suicidi di cui nessuno in questo paese, ormai d'inferno, pare sentirsi responsabile.
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