Io non odio _ Pasolini e Malaparte non sono contrapponibili |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
domenica 20 gennaio 2008 | ||||||||
Riportavo stanotte su Reset netsons un breve scritto da Malaparte :"Io sono orgoglioso di essere italiano, ma mi vergogno d'essere un cittadino dello Stato italiano...",
che si trova ora nel mio sito in Home, mi sembrava di straordinaria
attualità, ma ecco che è arrivata la "puntura" pronta dell'amica
Doriana.
Sapevi Marista che Malaparte, la
miglior penna del fascismo a detta di Gobetti, e vicino alla fine della vita,
camera caritatis dico io, lasciò in eredità la sua splendida villa di Anacapri
alla Repubblica Popolare cinese? Doriana
So bene che non posso anzitutto fregiarmi del titolo di intellettuale, sono una persona semplice, e sono rimasta stranita : quel "pari e patta", mi era incomprensibile, e tale mi resta. Io non riesco a cogliere contrapposizione nel pensiero di due intellettuali, vedo la cultura come una sinfonia suonata a più mani, una armonia di pensieri, voci, culture ed esperienze, un arricchiemento dello spirito e della mente che si giova della pluralità. Io non odio mai chi pensa e crede in qualcosa in cui io non credo, chi soffre e vive, anche se vede, pensa soffre e vive diversamente da me, merita rispetto . Io non odio e basta. Quindi a fatica ho raccolto i ricordi delle mie passate letture cercando di spiegarmi perchè non li vedo contapposti : Malaparte e Pasolini, mi sono cari entrambi. Confesso, sono consapevole di non avere il bagaglio culturale che desidererei , me ne è mancato il tempo, e data l'ora tarda e la ruggine accumulata negli anni sulla mia minicultura non potuta neanche coltivare perchè il lavoro e gli affanni del vivere me lo hanno impedito, faccio un po' fatica ad esprimere il mio pensiero, ma credo di poter a buon diritto esprimere un mio piccolo punto di vista, ripeto , non vedo contrapposti i due autori, il mondo del pensiero e dell'arte sono grandi, c'è posto per chiunque sia capace di esprimere qualcosa di valido che sopravviva all'usura del tempo. Non apprezzo il pensiero unico, ma da sempre nella differenza di due pensieri , nelle diverse angolazioni in cui una questione viene vista, io vedo un arricchimento e davvero non riesco a sposare battaglie di impoverimento e censura culturale, è più forte di me. Quel "pari e patta" di Doriana mi lascia interdetta e spiazzata, mi sa di una contrapposizione che non esiste se non in chi non vuole aprire la mente privandosi della libertà del sapere, rischiando l'impoverimento intellettuale e culturale Non vedo contrapposizioni ad escludendum tra Il "Cristo Proibito" di Malaparte ( confesso di averne solo letto, il film non lo ho visto purtroppo), che teorizza che gli innocenti debbono pagare ed in questo modo sarebbero loro a fare in qualche modo camminare il mondo, esprimendo Malaparte il pessimismo e il dolore per il materialismo che si è ormai impadronito del mondo, pensiero questo che a mio avviso lo rende attuale , ed il Cristo rivoluzionario eppur intriso di poesia di Pasolini il quale coglie da laico un difficile messaggio cristiano , quello del porgere l'altra guancia... intrigante mistero , incomprensibile ed alto messaggio cristiano, espresso da un laico (forse), quale era considerato Pasolini. Per Malaparte l'Europa Cristiana è finita , Cristo è stato proibito e, posso sbagliare, ma questo pessimismo, non lo ho colto in Pasolini che mi sembra invece porgerci da laico un messaggio profondamente Cristiano, quale appunto quello del porgere l'altra guancia, difficilissimo da "sentire", ma forse ancor più da capire, ci vuole grandezza di spirito, superiorità intellettuale e morale, non si può pretendere che tutti l'abbiano. Non vedo contrapposizioni in questi pensieri, non vedo motivi di partigianeria spicciola, di miseri "pari e patta". Il mondo delle idee, dei sentimenti , della cultura , è grande e meraviglioso, c'è posto per tutti quanti abbiano un qualcosa da dire, non è un mondo ad excludendum. Mi piace invece da laica immaginare che esista un al di la', immaginare le reazioni divertite dei due Autori alle nostre piccine elecubrazioni di Italianucci divisi e lacerati oltre ogni umano limite di ragionevolezza
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