SANTA MARINELLA: Musica e Sicurezza, il binomio non è strano

Scritto da Marista Urru   
martedì 05 agosto 2008


Scritto da Francesca Lippi:     http://www.druida.it/blog/


A Santa Marinella, molte persone si stanno concretamente impegnando nel risollevare la città, la sua economia e il suo turismo.

Penso che sia facile intuire che, dato il momento storico mondiale e nazionale, e dato il torpore in cui ha riversato fino ad ora la città stessa, l'operazione non sia delle più semplici. È faticoso far notare le attività e le imprese; è faticoso farsi vedere. Potrebbe essere solamente faticoso, però, e non anche impossibile se ancora non ci fossero persone (nemmeno ai piani tanto alti) che alacremente remano contro qualsiasi tipo di promozione dell'immagine della Perla del Tirreno.

 Una parte (ci tengo a sottolineare che è solo una parte) della gente più o meno comune non apprezza gli schiamazzi... anche se questi siano ancora negli orari ancora consentiti. Una parte della gente più o meno comune, nonostante il trend promosso da Made in Santa Marinella e nonostante l'elevato numero di band e cantanti impegnati ad emergere nella Galassia musicale, tenta di affossare qualsiasi tipo di evento. A questa parte di persone mi sto effettivamente rivolgendo in questo momento.


Incredibile ma vero c'è chi, in città, sostiene che qualsiasi tipo di attività turistica e spettacolare porti degrado e corruzione, addirittura arrivando a dire che anche bar e pub (come se ve ne fossero tanti!) incentivano l'uso di alcool e droghe. A me, tale affermazione non solo sembra strana (forse perché sono una gran consumatrice di gelati e patatine fritte), ma addirittura errata e dimostrabile con un semplice sillogismo: se fa paura ritornare la sera dalla stazione e raggiungere l'unico parcheggio esistente, quando il bar e la pizzeria al taglio sono chiusi, forse è molto più piacevole passare per la strada con le attività aperte. Se alcuni Ministri, alcuni Sindaci di grandi città italiane, spesso hanno proposto sgravi ed incentivi per lasciare accese le insegne luminose delle attività commerciali per tutta la notte, qualche cosa significherà.

 

L'essere umano ha una paura detta "atavica", la quale è il timore per il buio. Come è normale che sia, con il buio, l'essere umano (noto animale diurno) non riesce e discernere quanto avvenga e se ci siano dei predatori o meno. Mettendo da parte l'Homo Erectus, possiamo però renderci conto che una maggior illuminazione riuscirebbe a dare un senso di sicurezza alle persone, visto che queste, pare, si sentano tanto in pericolo. E, di sicuro, se a questa maggiore illuminazione si aggiungessero eventi artistici, non solo si eleverebbe la cultura della città, ma in più ci sarebbe la scusa per un maggior movimento di persone e la sensazione di solitudine, che trascina i cittadini nella paura e nell'insicurezza, diminuirebbe.

 

Una città di piccole dimensioni come Santa Marinella non è immune a comportamenti antisociali e di cosiddetta "microcriminalità" e questi sono sempre avvenuti in zone più isolate, buie e poco frequentate: come avveniva negli anni '80, durante i quali, in una parte più nascosta e buia la sera, ma vicinissima alla scuola elementare Vignacce, si potevano trovare lacci emostatici e siringhe buttate per terra. Oppure più recentemente si possono citare gli episodi "meno gravi" di incendiamento dei cassonetti della spazzatura o quelli ben più gravi di rapina a danno degli automobilisti, i quali venivano anche picchiati dai giovani delinquenti:tutti questi episodi sono successi in zone meno illuminate e un po' più nascoste.

 

Pretendere che Santa Marinella resti muta, buia e tranquilla come un dormitorio, non fa altro che incentivare il degrado. Chi fa esplicita richiesta di tranquillità e pretende che non si faccia musica, è lo stesso che, però, non si lamenta delle giostre.

 

Chi fa esplicita richiesta di tranquillità è in parte responsabile del proliferare della microcriminalità.

 

La musica ha una forte valenza sociale con i messaggi che può veicolare, ma se la volessimo vedere da un punto di vista pratico, potrebbe essere in grado anche di combattere il degrado grazie alla vita e al movimento di persone che potrebbe aggregare.

 

A questo punto il dibattito non riguarda più il commercio e il turismo, non riguarda più solamente il fatto che i giovani si allontanano da Santa Marinella. Il dibattito oramai riguarda la sicurezza, e sperare in una città morta, significa al contempo desiderare il dilagare del mal costume e della criminalità. Personalmente, sono fermamente convinta che il ruolo delle band e dei musicisti santamarinellesi sia di primaria importanza nel risollevare l'immagine della città e, soprattutto, nel renderla più sicura.

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