SANTA MARINELLA: Musica e Sicurezza, il binomio non è strano |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
martedì 05 agosto 2008 | ||||||||
A
Santa Marinella, molte persone si stanno concretamente impegnando nel
risollevare la città, la sua economia e il suo turismo.
Penso
che sia facile intuire che, dato il momento storico mondiale e nazionale, e
dato il torpore in cui ha riversato fino ad ora la città stessa, l'operazione
non sia delle più semplici. È faticoso far notare le attività e le imprese; è
faticoso farsi vedere. Potrebbe essere solamente faticoso, però, e non anche
impossibile se ancora non ci fossero persone (nemmeno ai piani tanto alti) che
alacremente remano contro qualsiasi tipo di promozione dell'immagine della
Perla del Tirreno.
L'essere
umano ha una paura detta "atavica", la quale è il timore per il buio.
Come è normale che sia, con il buio, l'essere umano (noto animale diurno) non
riesce e discernere quanto avvenga e se ci siano dei predatori o meno. Mettendo
da parte l'Homo Erectus, possiamo però renderci conto che una maggior
illuminazione riuscirebbe a dare un senso di sicurezza alle persone, visto che
queste, pare, si sentano tanto in pericolo. E, di sicuro, se a questa maggiore
illuminazione si aggiungessero eventi artistici, non solo si eleverebbe la
cultura della città, ma in più ci sarebbe la scusa per un maggior movimento di
persone e la sensazione di solitudine, che trascina i cittadini nella paura e
nell'insicurezza, diminuirebbe.
Una
città di piccole dimensioni come Santa Marinella non è immune a comportamenti
antisociali e di cosiddetta "microcriminalità" e questi sono sempre
avvenuti in zone più isolate, buie e poco frequentate: come avveniva negli anni
'80, durante i quali, in una parte più nascosta e buia la sera, ma vicinissima
alla scuola elementare Vignacce, si potevano trovare lacci emostatici e
siringhe buttate per terra. Oppure più recentemente si possono citare gli
episodi "meno gravi" di incendiamento dei cassonetti della spazzatura
o quelli ben più gravi di rapina a danno degli automobilisti, i quali venivano
anche picchiati dai giovani delinquenti:tutti questi episodi sono successi in
zone meno illuminate e un po' più nascoste.
Pretendere
che Santa Marinella resti muta, buia e tranquilla come un dormitorio, non fa
altro che incentivare il degrado. Chi fa esplicita richiesta di tranquillità e
pretende che non si faccia musica, è lo stesso che, però, non si lamenta delle
giostre.
Chi
fa esplicita richiesta di tranquillità è in parte responsabile del proliferare
della microcriminalità.
La
musica ha una forte valenza sociale con i messaggi che può veicolare, ma se la
volessimo vedere da un punto di vista pratico, potrebbe essere in grado anche
di combattere il degrado grazie alla vita e al movimento di persone che
potrebbe aggregare.
A questo punto il dibattito non riguarda più il commercio e il turismo, non riguarda più solamente il fatto che i giovani si allontanano da Santa Marinella. Il dibattito oramai riguarda la sicurezza, e sperare in una città morta, significa al contempo desiderare il dilagare del mal costume e della criminalità. Personalmente, sono fermamente convinta che il ruolo delle band e dei musicisti santamarinellesi sia di primaria importanza nel risollevare l'immagine della città e, soprattutto, nel renderla più sicura.
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