Il vento e gli uomini |
|
Scritto da Marista Urru | ||||||||
luned́ 08 dicembre 2008 | ||||||||
Foto http://www.marcorizzini.com Il vento nasce grazie a spostamenti di aria dovuti al mutare di umidità e temperatura. Immaginiamo nei popoli antichi quali impressioni, paure e superstizioni provocassero questi fatti naturali, e di tutto questo le letteratura ci tramanda pagine meravigliose piene di patos e di poesia. Ma al solito, le pagine più belle le dobbiamo ai greci ed alla loro mitologia Eolo il Dio dei Venti, è figlio di Poseidone e Arne ed ebbe da Zeus il compito di controllare i Venti, egli li custodiva dentro una caverna in un’otre a Lipari, una delle isole Eolie, il piccolo arcipelago a nord della Sicilia, nella quale aveva la sua reggia. Quattro fratelli erano i Venti principali: Borea, il più violento, un Vento del Nord che innammoratosi delle bellissime cavalle di Dardano, si trasformò in cavallo e generò dodici puledri veloci come il vento; Zefiro, Vento dell’Ovest, dolce e benefico che annuncia la primavera; Euro, Vento dell’Est, a volte tempestoso e a volte asciutto che portava bel tempo; Austro, Vento del Sud, caldissimo e apportatore di pioggia . Da Omero nella traduzione inarrivabile del Pindemonte:
…Poi
tiravano su le bianche vele
con ben
attorti cuoi. Gonfiò nel mezzo
le vele il
vento: e forte alla carenza
l’azzurro
mar rumoreggiava intorno
mentre la
nave sino al fin del corso
su
l’elemento liquido volava
(Omero,
Odissea, II – 527/541, Ed è una Dea che ha chiamato il vento “destro” che sospingerà la nave
.. …Tosto
Ma se la poesia e la fantasia erano appannaggio dei Greci, la pragmaticità lo era dei romani e la rosa dei venti , formidabile ausilio per la navigazione, arriva a trovare precisa connotazione con Plinio che scriverà un trattato sui venti come necessario per i naviganti romani cui sembra rimproverare una mancanza di studio dell’arte nautica. Sta di fatto che i Romani si spinsero in realtà come navigatori assai lontano con forza e coraggio, in una tradizione che dalla Antica Roma porta alle gloriose repubbliche marinare, e la rosa dei venti in questo periodo viene ulteriormente studiata ed affinata. Anche la magia si occupa dei venti collegando i quattro venti principali ai 4 punti cardinali ed ai 4 elementi. E assegna caratteristiche ad ogni vento in relazione al praticare sortilegi Il vento del Nord, freddo e duro, è considerato il vento della morte, ma non esattamente in senso fisico quanto metaforicamente come eliminazione di quel che è negativo ed nuovo inizio Il vento dell’Est è il vento del rinnovamento, la vita che si rinnova, la luce ed il calore lo caratterizzano in tutta la sua positività. Il vento del Sud: è legato all’elemento fuoco, è bizzarro, imprevedibile, pericoloso. Esaltante fare magie appoggiandosi a questo vento a quanto pare, ma meglio stare attenti.
Questo elemento della natura, misterioso e mutevole, come era inevitabile, ha influenzato la fantasia degli uomini che molto hanno scritto ispirandosi al vento: poesia, letteratura, arte nautica, canto, scienze fisiche.. gli dobbiamo molto in un certo senso.
Da “Colloqui col vento”- Il vento del Sud
Folate pesanti e calde, cadere di foglie Accartocciate, erbe riarse, io ascoltavo stanotte Il tuo lamentoso fischiare, mentre il gufo Ammutoliva e rari dal bosco arrivavano i sommessi Pigolii dei passeri; anche i rami giovani del prugno stanchi Si son piegati ed arresi alla tua prepotente forza mentre tutto il giardino era un gemere di fronde, uno squittio di topi. In ogni anfratto sei penetrato e l’ hai sconvolto come farebbe un barbaro irato e indifferente: oggi la calma appare irreale…
Riporta quest'articolo sul tuo sito!
Powered by AkoSuite 2007 |