Essere pendolari nel Lazio, un inferno |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
mercoledì 17 dicembre 2008 | ||||||||
Non a caso Legambiente organizza ogni anno il Trofeo Caronte: percorsi infernali per giungere in citta', in cui si vuol mettere a confronto i problemi che devono affrontare gli automobilisti e i pendolari che ogni giorno si recano in città in auto o in treno. Viaggi lunghi ed infernali, da qui il nome. Caronte il traghettatore delle anime da una riva all'altra dell’Acheronte verso l’Ade, regno dei morti e non assicurava loro viaggio agevole, ma le insultava e le batteva, da demone violento quale era.
« Caron dimonio, con occhi di bragia
loro accennando, tutte le raccoglie;
batte col remo qualunque s’adagia »
(Inferno III 109-111)
Esser pendolari nel Lazio vuol dire essere sottoposti a viaggi infernali, in treni sovraffollati, sporchi a volte anche con personale poco cortese, e l’assurdo è che da decenni si spendono miliardi e miliardi per questo infernale carrozzone.
Ora è partita in pompa magna
Moretti il sovrano delle Ferrovie , ex sindacalista delle Ferrovie, non si preoccupa : i pendolari non
lo riguardano, riguardano le Regioni. E
quindi l’inferno del trasporto locale su rotaia è un altro tra i tanti “misfatti”
regionali a quanto pare. Marrazzo quanto ha stanziato per i 400 mila pendolari Laziali? Legambiente ci fa sapere che siamo alla incredibile cifra corrispondente allo 0,02 % del bilancio regionale come risorse aggiuntive per il 2008. Pochino vero? E si vede, la situazione si deteriora ogni giorno di più. Il Governo da parte sua ha tagliato i fondi del 7%. Strade ed autostrade vengono privilegiate e ancora si disquisisce della chiusura dell’anello ferroviario. Alla base c’è la totale mancanza di rispetto del cittadino visto come un suddito o al massimo come pecora da tosare.
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