Eluana Bella Addormentata senza bacio, ma burocraticamente assistita |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
luned́ 09 febbraio 2009 | ||||||||
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Dicono che è un vegetale senza sensibilità, senza sensazioni, ed un brivido mi coglie, e penso che le piante hanno sensazioni; esse in realtà soffrono se inaridiscono, scienziati le hanno osservate e lo hanno testimoniato: un modo diverso dal nostro che le accudiamo e le nutriamo di vivere di soffrire, di morire, ma son vive e i medici ci dicono che Eluana, chiusa nel suo sonno, vive.
Un mistero intriso di tristezza e di dolore e gli Italiani
partecipano a modo loro, infinite sfumature di pensiero, di rabbia, di paura,
mentre tutti chi più o meno vampirizziamo
E in un momento di fantasia al galoppo ho immaginato Eluana che sconvolgeva piani e vampiri e si svegliava, e ho immaginato che questo impossibile miracolo ci avrebbe spiazzato così tanto gli uni e gli altri, da svegliare il Paese infine dal lungo sonno della ragione, quello che sta generando i mostri che ogni giorno vediamo imperversare sconci ed orridi per il Paese. Che finalmente ritrovava se stesso, il rispetto , l’amore sparito, fino a realizzare l’augurio del Dalai Lama oggi a Roma:
“«L´Italia può fare molto per i diritti umani. L´importante
è che dentro ognuno si sviluppi consapevolezza e compassione: se tutti si
impegnassero per i diritti umani, il mondo sarebbe diverso. Ci sono sempre più
persone sinceramente preoccupate per i diritti umani, la libertà, i problemi
ambientali e nello stesso tempo c´è una mancanza di valori umani». Consapevolezza e compassione accompagnate dai valori umani, l’impegno da solo per i diritti umani, se non è accompagnato dalla consapevolezza dei valori umani, a che porta ? Basta vedere come ci siamo ridotti, a demandare alla Magistratura quel che non le compete, a lottare in nome di Eluana, per cambiamenti che non siamo capaci di chiedere avvengano nel rispetto di tutti gli Italiani e dei diversi convincimenti, e dobbiamo sfruttare l’incolpevole donna chiusa nel suo lungo sonno, fino a farla morire in pratica sulla pubblica piazza, in un estenuante rito barbaro, lontana dal padre, sola a quanto pare nell’estremo momento, mentre intorno si affrettano ad assicurare che tutto è legale, e forse è vero e certo ne sono convinti, e chi sa, hanno ragione : amore e sentimento vanno esclusi, altrimenti chi gliela da la forza di andare avanti? Così deve essere una “morte burocratica”, fredda come una pratica, speriamo solo non sia l’ennesima cartella pazza.
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