Taccole migranti: uno spettacolo |
|
Scritto da Marista Urru | ||||||||
marted́ 23 settembre 2008 | ||||||||
![]()
Nel cielo neri coriandoli fuggono
Sono andate via prima quest’anno. Stamattina presto quando ho sentito il loro inconfondibile verso, ho creduto si stessero solo preparando, radunando come di solito avviene in questa epoca quando atterrano nei campi avanti casa, si cibano dei resti delle granaglie e ci fanno compagnia per qualche giorno con i loro incredibili voli. Invece questo stormo enorme ed evidentemente frettoloso ha inondato il cielo sopra casa, lo ha riempito per tutto il giorno di strida e richiami e questa sera stessa sul tardi ha ripreso il viaggio, senza neanche passare come da sempre le taccole son solite fare, per il porto dove abitualmente inanellano per qualche giorno voli astrusi con le taccole del castello portandosene via, grazie ai loro richiami insistenti, parecchie da quella colonia. Sono rimasta incantata: erano molte più del solito e le gazze dalla macchia dietro casa, ai primi richiami sono corse bellicose, mi è sembrato che là su in alto si siano scontrate con gli ospiti indesiderati , mentre più in basso le ho potute veder chiaramente azzuffarsi con i corvi dello stormo.
Ora tutto è calma, domani sapremo quanti dei corvidi stanziali in questa collina le hanno seguite e quanta dell’uva che coltiva nel suo orto con amore una giovane indiana si è salvata dai chiassosi attacchi dei pirati dell’aria.
![]()
Powered by AkoSuite 2007 |