Le parabole di Gesł: Il seminatore |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
domenica 23 novembre 2008 | ||||||||
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Le Parabole di Gesù
Gesù, per mezzo dei suoi racconti parlava a genti ansiose in attesa dell' avvento di un Regno di Dio, scelse la forma di parabola per essere comprensibile a tutti e per riuscire in un certo senso ad incidere nella coscienza anche di coloro che ancora non erano pronti a comprendere appieno il suo messaggio di Amore. Quella della parabola , ( dal greco il verbo parabellein che significa “gettare al fianco”), è un genere letterario che permette di partire da un fatto immaginario, ma possibile e verosimile, per spiegare un concetto morale o spirituale. Chi ascolta viene a trovarsi in un mondo fittizio per poi essere di nuovo trasposto nel mondo reale, in questo modo anche le persone semplici riescono ad arrivare ad un giudizio imparziale. Questo sistema era anticamente assai usato per esprimere e fare comprendere concetti astratti e complessi. Socrate stesso si opponeva ai Sofisti ricorrendo a parabole. Gesù scelse di ricorrere alle parabole per presentare il Regno di Dio, raccontando episodi di cita comune che chiunque poteva condividere arrivando a comprenderne alla fine anche il messaggio spirituale contenuto. Ed è interessante osservare come abbia seguito un metodo graduale, uno svolgimento di concetti preparatori al Regno di Dio, alla sua comprensione. Parlare a folle osannanti, preannunciando il regno di Dio, mentre quelle folle non erano pronte al Regno Spirituale di cui Gesù in realtà parlava e che era qualcosa di totalmente sconosciuto per loro, comportava che in realtà essi andavano preparati.
Poiché la parabola presenta
verità apparentemente semplici, episodi di vita comune, in modo che chi ascolta ne riceva
in ogni caso una impressione immediata, si avrà che alcuni che ne
comprenderanno a fondo tutto
il suo significato spirituale, altri ne
recepiranno almeno un desiderio di approfondire, di capire, di svelare
il
senso, e Gesù era sempre disponibile a spiegare a chi glielo chiedesse.
Alcuni poi racchiuderanno nel cuore senza nemmeno rendersene conto ,
almeno un ricordo, un segno , del messaggio. dal Vangelo di Luca, liberamente riporto il racconto del seminatore Il seminatore spargeva la semenza: Una parte del seme cadde fuori del campo, fu calpestata e gli uccelli se ne cibarono. Una parte dei semi cadde invece su rocce e sassi e come si aprirono seccarono mancando il nutrimento. Una parte dei semi cadde fra le spine così che queste presto soffocarono il seme appena nato. Una parte infine cadde nella terra buona e una volta che attecchì fruttò il cento per uno.
Ora il seme niente altro è se non la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada stanno ad indicare quegli uomini che hanno udito la parola di Dio, ma essa non ha trovato terreno fertile e facilmente il diavolo la ha portata via dal loro cuore affinchè non credendo, non possano esser salvi. I semi caduti sulla roccia stanno a indicare coloro che ricevono la parola in allegrezza, senza profondo sentimento, credono al momento, ma alla prima prova, si traggono indietro. I semi caduti tra le spine simboleggiano coloro che hanno udito, ma soffocano la parola di dio perché per loro sono più importanti cure ed affanni dei beni e delle ricchezze. Infine i semi caduti nella buona terra indicano coloro che tengono la parola d Dio in se, e lasciano che essa cresca nel loro animo buono e puro così che dia buoni frutti.
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