Franco Parpaiola da Brema, ricetta da provare: Schellfisch Marinato con Melone. |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
martedì 19 ottobre 2010 | ||||||||
L'eglefino (Melanogrammus aeglefinus) appartiene alla famiglia merluzzo (GADIDI) e vive nel Nord Europa Atlantico dal Golfo di Guascogna al mare del Nord al Mar di Barents e Mar Bianco.
400 gr di filetto di Pesce, (Schellfisch è un pesce marino che rassomiglia ad una Trota con una linea nera longitudinale sui fianchi) 6 noci (quelle per fare il pesto) Sale Pepe di Cayenna Succo di 5 Limoni. 2 cipolle (tagliate ad anelli) 1 Aglio. Un peperone sott’olio 2 cucchiai d’olio Un melone
Lavare il Filetto, asciugarlo, tagliarlo a strisce fine e metterlo in una Terrina. Aggiungere le spezie e mettere in Frigo per una Notte. La Cipolla, l' aglio schiacciato e il peperone, le mettete in una altra terrina e li cospargete di succo di limone, poi anche loro in frigo per una Notte. Il giorno dopo scolare la marinata dal pesce e con cautela mescolare il pesce con la cipolla, l’aglio e il peperone e salare a piacere. Pulire il melone e tagliare in 6 porzioni. Con 4 fette di melone preparare quattro piatti e mettere sulla fetta di melone dell’insalata di pesce, e guarnire con una mezza fetta.. Servire con Toast. Una ricetta di mare da un Uomo di mare, quindi fidatevi, provatela! E mi sembra che ci stia bene un brano che tratta di mare, vediamo che ne dirà Franco di questa coda .. Da Pescatori d'Islanda di Pierre Loti ( 1866 ) un istante di vita in mare dei pescatori bretoni, è l'alba...
... Con quella specie d'alba nascente, gli occhi si aprivano di più e lo spirito più risvegliato concepiva meglio l'immensità delle lontananze; allora i limiti dello spazio visibile erano ancor più remoti e fuggivano sempre. C'era un chiarore pallidissimo, sembrava venisse a piccoli getti, per scosse leggere; le cose eterne avevano l'aria di illuminarsi per trasparenza, come se lampade di fiamma bianca fossero state montate poco a poco, dietro le informi nubi grige, discretamente, con misteriose precauzioni, per turbare il triste riposo del mare. Sotto l'orizzonte la gran lamapada bianca era il sole, che si trascinava senza forza, prima di fare la sua fredda e lenta passeggiata al di sopra delle acque, cominciata sin dal primo mattino. Quel giorno non vedevansi da nessuna parte i toni rosei dell'aurora; tutto restava livido e triste..Quando fu pieno giorno... Intorno ai pescatori,nelle immense lontananze, accadeva un nuovo cangiamento a vista. Il grade dispiegamento dell'infinito, il grande spettacolo del mattino era compiuto, ed ora le lontananze sembravano restringersi, richiudersi su di essi. Come si era potuto credere poco prima il mare così sconfinato? L'orizzonte era ora vicinissimo e sembrava persino che mancasse lo spazio. Il vuoto si riempiva di veli tesi che fluttuavano, certuni più vaghi delle nebbie, altri dai contorni quasi visibili e come sfrangiati. Cadevano mollemente nell'immenso silenzio, come mussoline bianche senza peso, ma discendevano da ogni parte nello stesso tempo; l'imprigionamento là sotto si faceva rapido ed era opprimente il vedere l'aria respirabile ingombrarsi così. Era la prima bruma d'Agosto che si levava. ... intorno alla Maria, non si distingueva più nulla tranne un pallore umido, in cui si diffondeva la luce ed in cui sembrava perdersi l'alberatura della nave. Eccola arrivata la sudicia bruma, dissero gli uomini.... si annunciava la fine della stagione d'Islanda....
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